Glossario

Ordine alfabetico

  • Economia circolare Normativa

    Sottoprodotto Vegetale (SOV)

    Secondo la normativa di riferimento, ovvero l’articolo 1, comma 1, lettera b), del decreto legislativo 3 settembre 2020, n. 116, il Sottoprodotto Vegetale (SOV) è un qualsiasi materiale vegetale che non è destinato al consumo umano, ma che può essere utilizzato per una serie di scopi, tra cui l’alimentazione animale, la produzione di energia, la produzione di fertilizzanti, la produzione di bioplastiche e la produzione di materiali da costruzione.

    I SOV possono essere prodotti in una serie di settori, tra cui l’agricoltura, l’industria alimentare, l’industria delle bevande e l’industria del legno e possono essere utilizzati per una serie di scopi diversi.

  • Economia circolare Normativa

    Sottoprodotto Alimentare (SOA)

    Secondo la normativa di riferimento, ovvero l’articolo 2 del Regolamento (CE) n. 1069/2009, il Sottoprodotto Alimentare (SOA) è “un corpo intero o parte di un animale, un prodotto di origine animale o un altro prodotto ottenuto da un animale non destinato al consumo umano, inclusi gli ovuli, gli embrioni e lo sperma.”

    Tale decreto ha lo scopo di garantire la sicurezza alimentare e la salute pubblica, nonché di proteggere l’ambiente. Inoltre, il regolamento stabilisce una serie di requisiti per la produzione, la lavorazione, il trasporto e lo smaltimento dei SOA.

  • Economia circolare Normativa

    Ex-prodotto alimentare

    Un ex-prodotto alimentare è un prodotto creato per il consumo umano, il quale, per diverse ragioni, come la scadenza, la presenza di difetti estetici, o semplicemente perché è rimasto invenduto, non può più essere destinato al suo scopo di partenza.

    Tuttavia, questo prodotti alimentare può essere utilizzato per altri scopi, ad esempio come mangime, quindi all’alimentazione animale, o per la produzione di energia all’interno di impianti biogas, così da evitarne lo spreco.

  • Normativa

    Eco-auditing

    Strumento di politica ambientale comunitaria attraverso cui viene effettuata una valutazione periodica del livello di compatibilità raggiunto tra attività produttiva e tutela dell’ambiente.

    L’eco-auditing ha come scopo una valutazione sistematica delle politiche ambientali di un’azienda e della loro effettiva attuazione, svolta con l’ausilio del personale dipendente.

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  • Economia circolare Normativa

    Intermediario Sottoprodotti

    Partner aziendale in outsourcing del tutto assimilabile ad un broker commerciale o procacciatore d’affari, ovvero ad un soggetto terzo (c.d. “facilitatore”) che mette in relazione il venditore e l’acquirente – o produttore e destinatario – senza essere legato ad alcuna delle parti da rapporti di collaborazione, dipendenza e/o rappresentanza.

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  • Economia circolare Normativa

    Codice CER / Codice EER

    Il Codice CER (Codice Europeo dei Rifiuti) è un sistema di classificazione dei rifiuti utilizzato nell’Unione Europea per identificare e categorizzare i diversi tipi di rifiuti in base alla loro origine e composizione.

    Il Codice CER è composto da sei cifre, dove le prime due cifre indicano la categoria principale del rifiuto e le altre quattro cifre specificano il tipo di rifiuto in modo più dettagliato.

    Il Codice EER (European Waste Catalogue, tradotto in “Catalogo Europeo dei Rifiuti”) è una versione del Codice CER utilizzata in alcuni paesi dell’UE, come ad esempio il Regno Unito, l’Irlanda e la Danimarca.

    Il Codice EER è essenzialmente identico al Codice CER, ed entrambi sono importanti per l’identificazione, il trasporto, il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti, nonché per il monitoraggio e la regolamentazione dei flussi di rifiuti nell’UE.

  • Economia circolare Normativa

    Sottoprodotto

    Un Sottoprodotto (o By-product) è uno scarto di lavorazione derivante da processi industriali, il quale viene riutilizzato in un altro processo produttivo come materia prima non vergine, ma non subisce nessun processo di lavorazione e recupero.

    I sottoprodotti, quindi, sono quei residui che non rientrano nella gestione dei rifiuti aziendali, difatti possono essere impiegati come materia prima in una filiera produttiva anche diversa da quella da cui il sottoprodotto è stato originato.

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  • Economia circolare Normativa

    Simbiosi Industriale

    Per simbiosi industriale si intende l’interazione tra diversi stabilimenti industriali, raggruppati in distretti o a distanza utile per rendere fattibile l’operazione, utilizzata al fine di massimizzare il riutilizzo di risorse, normalmente considerate scarti e ottimizzando la conoscenza e le competenze tra aziende.

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  • Economia circolare Normativa

    Rifiuto speciale

    Un Rifiuto Speciale (o Rifiuto Industriale) è uno scarto derivante da processi produttivi industriali.

    Questi scarti richiedono un proprio iter di gestione e smaltimento, a causa della loro pericolosità, difficoltà di smaltimento o potenziale impatto ambientale negativo.

    Esistono due grandi distinzioni di rifiuti speciali: pericolosi e non pericolosi e assimilabili e non assimilabili.

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  • Normativa

    Responsabilità sociale d’impresa

    La Responsabilità Sociale d’Impresa (CSR) è un concetto che si riferisce alla responsabilità che le imprese hanno nei confronti della società in cui operano.

    la CSR rappresenta un approccio integrato, non obbligatorio, alla gestione aziendale che tiene conto delle questioni sociali, ambientali e di governance e mira a creare valore per l’azienda e per la società nel suo insieme.

    La CSR implica che le aziende non devono limitarsi a perseguire solo l’obiettivo di massimizzare il profitto, ma anche ad agire in modo etico, sostenibile e responsabile nei confronti della società e dell’ambiente in cui operano.

  • Normativa

    Responsabilità Estesa del Produttore

    La Responsabilità Estesa del Produttore (REP) è un principio giuridico che impone ai produttori di beni di assumersi la responsabilità per l’intero ciclo di vita dei loro prodotti, incluso lo smaltimento finale.

    In altre parole, i produttori sono tenuti a gestire il proprio prodotto anche dopo che è stato venduto al consumatore.

    La REP spinge i produttori a progettare prodotti che possano essere smaltiti in modo sicuro e sostenibile e a implementare programmi di gestione dei rifiuti.

    Ciò implica che i produttori devono sviluppare strategie per il recupero, il riciclaggio e la gestione dei loro prodotti al termine del loro ciclo di vita.

  • Economia circolare Normativa

    RAEE

    I RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) sono una particolare categoria di scarto derivante di prodotti AEE (Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche), che sono giunti alla fine della loro vita utile e che quindi sono destinati alla raccolta e al riciclo.

    Sono quindi rifiuti abbastanza complessi a livello strutturale, che rispetto ad altri scarti hanno una destinazione, un processo e un costo di smaltimento particolare.

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  • Economia circolare Normativa

    AEE

    Gli AEE (Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) sono oggetti composti da elementi elettrici e metallici che, per un corretto funzionamento, hanno bisogno di correnti elettriche o campi elettromagnetici, come ad esempio PC, smartphone o lavatrici.

    I rifiuti derivanti da questi oggetti prendono il nome di RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche).

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  • Economia circolare Normativa

    Neomateriali

    I neomateriali sono materiali innovativi, derivanti da processi produttivi che seguono i principi dell’Economia Circolare.

    Esistono 3 grandi categorie di neomateriali:

    • i “bio-based”, materiali di origine vegetale e animale o formati da micro-organismi.
    • I “neo-classici”, composti da materiali riciclati che sono oggi alla base di svariati processi produttivi.
    • Gli “ex novo”, ottenuti grazie a processi di valorizzazione dei rifiuti e degli scarti di diverse industrie e dalle scorie degli inceneritori ed estraendo la CO2 dall’atmosfera.
  • Economia circolare Normativa

    Materia Prima-Seconda

    La Materia Prima Seconda è uno scarto di produzione, il quale, tramite specifici processi di recupero, viene utilizzato in un processo produttivo uguale o diverso da quello che lo ha generato.

    In questo contesto l’Italia fa riferimento alla categoria detta sottoprodotto.

    La materia prima seconda gioca un ruolo cruciale nell’Economia Circolare, in quanto consente di ridurre la dipendenza dalle materie prime vergini, consentendo di ridurre l’impatto ambientale associato all’estrazione di nuove materie prime e alla produzione di prodotti da zero.

    Attraverso il riciclo dei materiali esistenti, la materia prima seconda consente di creare un ciclo di vita più lungo per i prodotti e di ridurre la quantità di rifiuti destinati alle discariche.

  • Economia circolare Normativa

    Green Deal

    Il Green Deal è un piano globale proposto dall’Unione europea (UE) per affrontare il cambiamento climatico e raggiungere la neutralità del carbonio entro il 2050.

    L’obiettivo principale del Green Deal è trasformare l’economia dell’UE in un’economia sostenibile, a basse emissioni di carbonio e circolare, a beneficio sia dell’ambiente che della società.

    Il Green Deal si concentra su diversi settori chiave, tra cui:

    • Azione per il clima: l’UE mira a ridurre le emissioni di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030 e a raggiungere la neutralità del carbonio entro il 2050.
    • Energia sostenibile: il Green Deal mira ad aumentare la quota di energia rinnovabile nel mix energetico dell’UE e a migliorare l’efficienza energetica.
    • Trasporti sostenibili: l’UE mira a promuovere il trasporto sostenibile, compreso lo sviluppo di veicoli elettrici e l’impiego di carburanti alternativi.
    • Economia circolare: il Green Deal mira a promuovere un’economia circolare che riduca gli sprechi e promuova il riutilizzo e il riciclaggio dei materiali.
    • Biodiversità: l’UE mira a proteggere e ripristinare la biodiversità e gli ecosistemi, comprese le foreste, gli oceani e le acque dolci.

    Il Green Deal è un’iniziativa significativa e ambiziosa che richiede uno sforzo collettivo da parte di tutti gli Stati membri dell’UE, imprese e cittadini per raggiungere i suoi obiettivi.

  • Economia circolare Normativa

    Fine Vita di un Prodotto

    La fine vita di un prodotto si riferisce alla fase in cui un prodotto ha raggiunto la fine della sua vita utile e viene smaltito o riciclato.

    Nei sistemi a Ciclo Lineare, questo momento coincide con lo smaltimento del prodotto stesso, mentre nell’Economia Circolare, lo scarto non viene visto come rifiuto, ma come nuovo input che rientra nel circolo economico-produttivo, dando vita ad un sistema chiuso, dove lo sfrido è la materia prima-seconda.

    Per migliorare la gestione della fine vita dei prodotti, molti paesi hanno introdotto leggi e normative che impongono alle aziende di gestire in modo sostenibile i loro prodotti. Ciò include la responsabilità estesa del produttore (EPR), che impone ai produttori di assumersi la responsabilità della gestione dei loro prodotti a fine vita, inclusa la raccolta, il riciclaggio e lo smaltimento appropriato dei prodotti.

    Inoltre, l’economia circolare incoraggia l’adozione di modelli di business basati sulla fornitura di servizi anziché sulla vendita di prodotti.

    In questo modo, l’azienda si fa carico della gestione dei prodotti a fine vita, promuovendo la riparazione, il riuso o il riciclaggio, e può creare nuove opportunità di lavoro e innovazione.

  • Normativa

    CAM

    Al fine di trovare la soluzione di progettazione, il prodotto o il servizio più rispettosi dell’ambiente per tutto il suo ciclo di vita, tenendo conto della redditività del mercato, i criteri ambientali minimi (CAM) sono requisiti ambientali stabiliti per le varie fasi del processo di acquisto.

    Con decreto del Ministero della Transizione Ecologica, i CAM sono definiti come una componente del Piano per la Sostenibilità Ambientale dei Consumi nel Settore della Pubblica Amministrazione.

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  • Normativa

    Agenda 2030

    L’Agenda 2030, approvata il 25 settembre del 2015 in seno all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite e sottoscritta dai 193 paesi membri dell’ONU, indica 17 obiettivi(SDGs) e 169 “target” o sotto-obiettivi da raggiungere entro il 2030.

    Rappresenta il nuovo quadro di riferimento globale per l’impegno nazionale e internazionale teso a trovare soluzioni comuni alle grandi sfide del pianeta, quali l’estrema povertà, i cambiamenti climatici, il degrado dell’ambiente e le crisi sanitarie.

    Sono Obiettivi comuni che riguardano tutti i Paesi e tutti gli individui: nessuno ne è escluso, né deve essere lasciato indietro lungo il cammino necessario per portare il mondo sulla strada della sostenibilità.

  • Normativa

    Cessazione della qualifica di rifiuto

    Con il termine “Cessazione della qualifica di rifiuto” si fa riferimento a quell’insieme di processi volti al recupero di un determinato rifiuto, il quale al termine del trattamento otterrà la qualifica di materia nuovamente utilizzabile dalle aziende.

    È fondamentale ricordare che tale definizione fa riferimento ai processi coinvolti e non alla materia finale risultante.

    Per questo motivo, la Cessazione della qualifica di rifiuto ha un ruolo più orientato alla corretta gestione, da parte degli operatori, delle materie di scarto.

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  • Economia circolare Normativa

    Bilancio di Sostenibilità

    Il Bilancio di Sostenibilità è un documento informativo, redatto dall’azienda, all’interno del quale sono contenute le principali aree di interesse tra l’impresa stessa e l’ecosistema che la circonda.

    Le aziende vincolate alla sua compilazione sono le organizzazioni di grandi dimensioni, ovvero con più di cinquecento dipendenti. Per le altre aziende la redazione di questo documento è volontaria.

    Generalmente le aree dove si creano legami di interesse, tra l’azienda e l’ecosistema che la circonda, sono quello economico, quello ambientale e quello sociale.

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