Cosa significa Simbiosi Industriale
Per Simbiosi Industriale (SI o Industrial Symbiosis) si intende l’interazione tra aziende e organizzazioni, raggruppate in distretti in un’area geografica ben circoscritta o a distanza tale che permette la relazione tra di esse, al fine di massimizzare il valore delle risorse di scarto, tramite lo scambio di materia, energia, servizi e competenze tra le diverse industrie.
Il principio alla base della Simbiosi Industriale è quindi quello di collaborazione tra industrie per valorizzare i propri scarti grandi allo scambio di diversi elementi come materia, energia e competenze.
La Industrial Symbiosis è comunque un fenomeno contemporaneo, che oggigiorno sta prendendo sempre più piede, grazie anche all’inserimento di temi legati all’Economica Circolare all’interno delle strutture aziendali.
Per comprenderla meglio, dobbiamo pensare che il processo che avviene è quello della simbiosi in natura. Gli ecosistemi infatti, le aziende per nostro caso, per rimanere vivi e longevi attuano un continuo scambio di materie.
Come nasce il termine Simbiosi Industriale
E’ il 1992 quando il fisico Robert Alan Frosch, durante la sua lezione “Towards and Industrial Ecology” , introdusse il concetto di ecologia industriale (industrial ecology).
Frosch coniò il termine perché a suo modo di vedere c’erano diverse analogie tra gli ecosistimi naturali e quelli industrali, prima fra tutti la possibilità di scambiersi elementi come risorse ed energia.
Infatti lo scienziato americano sosteneva che anche all’interno dei processi industriali si sarebbe potuta integrare una serie di relazione tipiche degli ecositemi naturrali per migliorare il contesto industriale.
Decise quindi di dare vita al termine ecologia indistriale, attribuendogli un significato ben specifico: la relazione e lo studio del sistema umano, inteso come sistema produttivo, culturale e sociale, analizzato nel contesto del proprio ambiente e biosfera.
Alucni anni più tardi, la professoressa Marian Ruth Chertow introdusse per la prima volta il concetto di Simbiosi Industriale. Chertow con il termine “simbiosi” voleva collegarfi alle relazioni biologiche simbiotiche che avvengono in naturale, dove grazie a rapporti ben costruiti è possibile scambiare materiali, scorte ed energia in maniera facile e con un beneficio diffuso.
La professoressa voleva appunto portare questo concetto all’interno delle relazioni tra la aziende che tradizionalmente lavoravano in maniera saperata senza mai dialogare, portandole a comprendere che tramite lo scambio di materia, energia, acqua, materie di scardo potevano ottenere un vantaggio competitivo enorme.
Si inziarano così a creare le prime collaborazioni e network di aziende incentratati sullo scambio di elementi in ottica di Simbiosi Industriale. Relazioni che puntano al raggiugimento di un beneficio collettivo, a cui si somma i benefici singoli singoli di ogni azienda in ottica di CSR (Corporate Social Responsability).
Metabolismo Industriale ed Ecologia Industriale
Quando parliamo di SI, stiamo anche facendo riferimento in misure variabili a due fenomeni: Metabolismo Industriale ed Ecologia Industriale.
Bene, se parliamo di Simbiosi Industriale dobbiamo necessariamente conoscere il significato di questi due termini.
Metabolismo Industriale: significato
Il termine Metabolismo Industriale (Industrial Metabolism) venne ideato per la prima votla da Robert Underwood Ayres, economista e fisico americano nel 1989.
Con questo termine Aures voleva identificare quella catena di processi fisici che portano alla trasformazione di materie prima, energia e lavoro, in prodotti finiti e scarti di produzione.
L’obiettivo è quello di studio il percorso che i materiali compiono, analizzando in primo luogo la società, per comprendere con precisione le fonti, le cause e gli effetti delle emissioni.
Il concetto alla base del metabolismo industriale è quello che ritroviamo negli studi biologici e chimici.
Come in biologia le cellule, tramite reazioni chimiche, mantegono le proprie funzioni e si riproducono, allo stesso modo il metabolismo industriale descrivere e prende in analisi le relazioni, i processi e le attività manifatturiere nell’industria.
La metafora della biosfera e della tecnosfera
Per spiegare il concetto alla base del metabolismo industriale, Ayres descrisse il fenonemo attraverso una metafora: quella tra biosfera e tecnosfera.
Difatti, l’evoluzione della biosfera ha portato nei millenni a un uso efficiente dei materiali e dell’energia. Mentre nella tecnosfera si assiste a uno sfruttamento delle risorse con l’annesso rilascio di sostanze nocive nell’ambiente.
Grazie infatti a un integrazione dei processi della biosfera, la tecnosfera può progettare e gestirei propri processi cercando di migliorare la propria efficienza e limitando, il più possibile, il rilascio di residui e scarti nell’ambiente.
Ecologia Industriale: significato
L’Ecologia Industriale è una scienza, di cui abbiamo testimonianza dei primi studi negli ‘90.
Il termine unisce il significato di due parole:
- “ecologia” intesa come la serie di metodi legati allo studio dei flussi di materiali ed energetici all’interno dei processi industriali;
- “industriale” intesa come i sistemi produttivi includendo anche città, agricoltura, commercio e altre categorie.
Secondo l’Ecologia Industriale, il sistema economico mondiale è visto erroneamente come una serie di processi che seguono il principio di sivluppo lineare (meglio sintetizzato in “Take, Make, Dispose” – “Prendi, Produci, Usa, Smaltisci”), senza porsi la domanda di quale sia l’impatto che questo sistema porta ai diversi ecosistemi.
I processi attuali soddisfano la domanda del proprio mercato producendo beni e servizi senza tenere in consideranzione l’impatto dei sistemi messi in piedi e di conseguenza senza avere un’adeguata percezione della propria sostenibilità ambientale.
Esempi di sviluppo eco-industriale
Esistono diversi esempi di sviluppo eco-industriale, su diverse scale di grandezza (macro, meso e micro).
Di seguito ne riportiamo alcuni:
- Economia circolare (materiale unico e/o scambio di energia puntuale);
- Sviluppo eco-industriale di Greenfield (spazio geograficamente ristretto in aree rurali);
- Sviluppo ecoindustriale di Brownfield (spazio geograficamente ristretto in aree industriali);
- Rete eco-industriale (nessun requisito rigoroso di prossimità geografica);
- Rete virtuale eco-industriale (reti diffuse in grandi aree, ad es. Rete regionale);
- Sistema eco-industriale in rete (sviluppi a livello macro con collegamenti tra regioni).
Simbiosi Industriale Normativa
La SI a livello comunitario europeo è riconosciuta come un elemento chaiva per stimolare la prolificazione di modeii di produzione circolari al cui interno risorse e materiali vengono impiegati in maniera razionale e intecentrate sul riduzione massima dell’impatto ambientale, economico e sociale.
Nello specifico i documenti di riferimento a livello europeo sono tre:
- la comunicazione 2011/571 – Tabella di marcia verso un’Europa efficiente nell’impiego delle risorse;
- la comunicazione 2014/398 – Verso un’economia circolare programma per un’Europa a zero rifiuti);
- la comunicazione 2015/614 – L’anello mancante – Piano d’azione dell’unione Europea per l’economia circolare.
Tutte le comunicazione appena citate sono state recepite all’interno del Pacchetto sull’Economia Circolare approvato il 18 aprile 2018 dal Parlamento europeo, il quale è stato successivamente rivisoto con la presentazione del Green Deal Europeo a marzo 2021.
Simbiosi Indutriale Normativa Italia
In Italia il testo di legge di riferimento, oltre al recepimento delle comunicazione europee sopra citate, è l’articolo 21 del D. Lgs. 112/1998 (Decreto Bassanini), all’interno del quale vengono introdotte nell’ordinamento le Aeree Produttive Ecologicamente Attrezzate (APEA).
Queste aree sono definite come zone industriali dotate di insfrastrutture, elevanti standard ecologici ambientali e sistemi che garantiscono la sicurezza e la salute dell’ambiente.
Attualmente sono presenti in Italia dieci di queste arree rispettivamente in: Abruzzo, Calabria, EmiliaRomagna, Liguria, Marche, Piemonte, Puglia, Toscana, Sardegna e Lazio.
Tra queste quella di maggiore spicco è l’APEA presente in Toscana, che già nel 2009 si era dotata di un proprio sistema di certificazione per le aree industriali coinvolte.
Altre leggi sono la numero 221 del 28 dicembre 2015 e il D.M. 13 ottobre 2016 numero 264.
E due iniziative:
- Verso un modello di Economia Circolare per l’Italia. Docuemtno di inquadramento e di posizionamenti strategico
- Economia Circolare ed uso efficiente delle risorse-indicatori per la misurazione dell’Economia Circolare.
- MATTM MiSE
Simbiosi Industriale in Europa
“Sempre la Commissione europea stima che la simbiosi industriale potrebbe far risparmiare alle imprese UE € 1,4 mld all’anno e generare vendite per € 1,6 mld”
Simbiosi Industriale in Italia: i dati
Secondo l’ultimo rapporto ISPRA del 2016, l’Italia può considerarsi tra i primi paesi dell’Unione Europea per eco-efficienza del sistema produttivo.
Con 104 tonnellate di anidride carbonica ogni milione di Euro prodotto (la Germania ne immette in atmosfera 143, il Regno Unito 130) e 41 di rifiuti (65 la Germania e il Regno Unito, 93 la Francia) il nostro paese è nelle prime posizioni della classifica europea.
Il nostro sistema produttivo, grazie alle PMI, è anche quello che guida la riconversione verde dell’occupazione europea.
Dalla fine del 2014 il 51% delle piccole e medie imprese italiane ha almeno un green worker, più del Regno Unito (37%), della Francia (32%) e della Germania (29%).
L’implementazione della green economy all’interno è stato un elemento di leva per lo sviluppo e il conseguente aumento di fatturato (nel 57% dei casi) a discapito delle aziende non investitrici.
Infatti le aziende che hanno investito nella green economy nel triennio 2014-2016, secondo un’indagine di Unioncamere, hanno registrato performance superiori a quelle non investitrici, avvantaggiandosi anche a livello internazionale, con un aumento delle materie esportate nel 49% dei casi rispetto al 33% delle aziende non investitrici.
Simbiosi Industriale scopo
Lo scopo primario della Simbiosi Industriale è quello di valorizzare al massimo ogni risorsa utilizzata e uno scarto che derivante da essere tramite rapporto di collaborazione tra i vari distretti industriale.
Collegato a questo scopo principale ci sono altri scopi, che potremmo chiamare secondari, che sono:
- utilizzo efficiente delle risorse e dell’energia impiegata all’interno dei processi;
- scambio di risorse, energia, competenze e conoscenze tra aziende;
- creazione di nuove relazione strategiche tra aziende in ottica di Economia Circolare;
- instaurazione di un approccio win-win, tre le aziende;
- diminuzione dell’impatto ambientale che le aziende apportano all’ambiente;
- apportamente di un vantaggio economico;
- eliminazione del concetto di economia lineare e introduzione delle pratiche Cradle2Cradle
La simbiosi industriale offre, quindi, uno strumento per la chiusura dei cicli delle risorse, proponendo la relazione, e quindi lo scambio di risorse, tra “dissimili” e promuovendo lo svilupparsi di un’economia circolare.
Simbiosi Industriale vantaggi
Abbiamo visto gli scopi della SI.
Ora è il momento di passare ad elencare i vantaggi della Simbiosi Industriale, che riguardano non solo l’aspetto della sostenibilità ambientale, ma anche e soprattutto l’impatto sulle sfere economica e sociale.
Vantaggi Economici
- Riduzione dei costi per l’approvigionamento di materie prime e energia
- Riduzione dei costi per lo smaltimento
- Creazione di una rete di business
- Nuove opportunità di mercato
- Aumento fatturato aziende
- Riduzione dei costi legati alla gestione, trasporto e produzione dei rifiuti
- Accesso a sistemi fiscali più vantaggiosi
Vantaggi Ambientali
- Ottimizzazione nell’uso delle risorse
- Prevenzione dalla produzione dei rifiuti
- Attenuazione della pressione sull’ambiente e delle emissioni
- Mancato smaltimento in discarica
- Riduzione emissioni di CO2
- Riduzione produzione rifiuti
- Eliminazione di materiali tossici per l’ambiente
- Riduzione dell’impiego di materiali, energia e acqua di origine vergine
Vantaggi Sociali
- Creazione di nuovi posti di lavoro in azienda
- Miglioramento delle condizioni di lavoro a seguito della messa a disposizione/fruizzione di infrastrutture condivise
- Aumento della cooperazione e della fiducia
- Miglioramento delle competenze e del know-how
- Minor rischio relativo alla salute
- Riduzione dei costi sociali legati allo smaltimento dei rifiuti
- Nuove figure professionali
- Cambiamento culturale
Simbiosi industriale barriere
Come in tutti i nuovi mercati e grandi innovazioni ci sono ostacoli da superare per portare l’adozione di questi sistemi alla massa di aziende attualmente operanti.
Le barriere che rallentano la diffusione di questo nuovo modello sono diverse:
- Barriera culturale e di consapevolezza nel comprendere che esistono modi alternativi e più efficienti per gestire le risorse processate.
- Barriera tecnologica, in quanto non tutte le aziende hanno gli strumenti, le infrastrutture e le competenze per introdurre la SI all’interno dei processi e per creare relazioni simbiotiche con altre aziende.
- Barriera mediatica, dovuta dal mancato dialogo e la poca condivisione di esperienza riguardo a questi temi.
- Barriera legata ai materiali e a loro mercato dei rifiuti, che oggi è poco sviluppato sia lato domanda sia lato offerta.
- Barriera normativa e di regolamentazione che ancora per manca per molte categorie di rifiuti.
- Mancanza di politiche governative e finanziamenti per incentivare le inziative di Simbiosi Industriale
- Mancanza di informazioni e di conoscenza di quali scambi di risorse sono possibili o disponibili.
- Mancanza di coordinamento e gestione soprattutto a livello istituzionale e di top managment all’interno delle aziende.
- Mancanza di competenze sia a livello di gestione dei processi sia a livello di conoscenza dei termini di SI.
- Mancanza di partner adatti per la creazione di un rapporto simbiotico
- Mancanza di calcolare fin da subito i costi e benefici di una operazione di questo tipo
- Mancanza di competenze, formazione e know how all’interno delle aziende
- Difficoltà nel reperimento dei finanziamenti e investimenti
- Barriera al cambiamento, elemento di forte presenza nelle aziende di lunga storia che sono restiee ad adottare pratiche nuove.
- Eccessiva pianificazione delle relazioni simbiotiche che porta un effetto opposto di stagnamento delle iniziative e delle interazioni tra le aziende.
Strumenti per calcolare la Simbiosi Industriale
Ecco alcuni strumenti:
- LCA – Life Cycle Assessment
- MIPS – Material Input per Uni ervice
- ERA – Environmental Risk Assessment
- CERA – Cumulative Energy Requirement Analysis
- IOA – Input-Output Analysis
- CBA – Cost-benefit Analysis
- WA – Water Assessment
Come si misura la Simbiosi Industriale
- Indicatori Ambientali
- Indicatori Economici
- Indicatori Sociali
Modelli e tipologie di Simbiosi Industriale
Di tipologia di Simbiosi Industriale non ne esiste solo una. In aggiunta non esiste solo una distinzione, ma possiamo distinguere la Simbiosi Industriale tenendo conto di due fattori.
Il primo fattore a livello macro che possiamo individuare e la tipologia del modello:
- Modello Continuo, dove sono inseriti i Distretti di Simbiosi Industriale e i Parchi Eco-Industriali;
- Modello Batch, dove si parla di Reti di Simbiosi Industriale.
Il secondo fattore è la tipologia, il processo di sviluppo che queste organizzazioni hanno avuto. Questo sviluppo puo essere:
- “Top-down”, quando il progetto di simbiosi viene pianificato a monte da un ente o da un’istituzione.
- “Bottom-up” quando la struttura viene creare e organizzata per volere e dall’interesse delle aziende;
Modello continuo
La prima tipologia di modelli di SI, racchiude due tipologie di strutture: gli Parchi Eco-Industriali (o Eco-parchi) e i Distretti di Simbiosi Industriale.
Questi modelli appartengono iniziative di stampo statunitense, realizzate inizialmente e principalmente, negli Stati Uniti/Canada ed in Asia.
Spesso questi progetti seguono uno sviluppo“top-down”, in quanto la struttura è programmata, progettata e gestita sulla base dei principi dell’ecologia e della Simbiosi Industriale.
Ne sono un esempio di tale sviluppo, prendendo un caso italiano, le Aree industriali Ecologicamente Attrezzate (AEA), introdotte nell’ordinamento nazionale dall’art. 26 del D.Lgs. 112/1998.
Tuttavia esiste un caso di un distretto industriale che ha compiuto il processo opposto (bottom-up). Stiamo parlando dell’Eco-parco Kalunborg, in Danimarca. Infatti, il Distretto di Simbiosi Industriale Kalundburg partì da aziende già operanti sul territorio che si unirono sotto il motto di ““working together is just a smart business” (“lavorare insieme è solo un business intelligente)
Modello Batch
Il Modello Batch è una tipologia di sviluppo di Simbiosi Industriale che avviene in territori più o meno estesi, tra realtà che nel tempo hanno creato relazioni per la chiusura e l’ottimizzazione dei cicli produttivi.
Per questa sua mentalità di sviluppo, il Modello Batch seguo un’innovazione di tipo “bottom-up”, ovvero un network costituito da imprese che non nasce sulla base di una programmazione di sistema, ma su specifici accordi tra due o più interlocutori che realizzano scambi di materia, energia o servizi.
Il Modello Batch per questo motivo risulta essere meno vincolante rispetto al Modello Continuo visto in precedenza e consente variazioni e interventi sia nel tempo sia nello
Vantaggi modello batch:
- Meno vincolante
- Utilizzato per la risoluzione di problemi
- Scambi di risorse e servizi
Simbiosi Industriale esempi
Esistono a livello europeo ma anche a livello mondiale, diversi esempi virtuosi di Simbiosi Industriale.
Di seguito ne vediamo alcuni dei più importanti e conosciuti a livello mondiale.
Caso studio Kalundborg
Uno dei casi studio più conosciuti di Simbiosi Industriale è il Distretto Kalundborg, situato in Danimarca. Il distretto prese vita in maniera del tutto spontanea e fisiologica durante gli anni ‘60. Per mezzo del volere diretto delle aziende, tramite la condiviose di una visione comune e valori per solidi, lo sviluppo è stato reso possibile è ancora oggi rimane uno degli esempi meglio riusciti di simbiosi.
Kalundborg segue un modello di SI di tipo continuo con uno sviluppo “bottom-up”, per questo motivo è in grado di evolversi e di mutare in base alle necessità del network da cui è formato senza troppi ostacoli.
Grazie a una vasta rete di collegamenti fisici, Kalundborg scambia diversi tipologie di risorse, circa 25 differenti, come acque reflue, materiali, risorse termine ed energetiche, arrivando a combinare internamente più di 5000 risorse.
Oggi la struttura ha raggiunti livelli di efficienza altissimi, portando i partener ad avere diversi vantaggi.
Vediamone alcuni:
- riduzione del consumo di risorse vergini come acqua, carbone, petrolio e molti altri elementi;
- riduzione dell’impatto ambientale, in termini di emissioni e rifiuti prodotti;
- miglioramento nell’utilizzo di risorse energetiche, con un focus importante sul riutilizzo dei gas e vapori;
- riduzione dei costi di gestione legati alla catena di smaltimento degli scarti di produzione;
Altri esempi di Simbiosi Industriale
Nel mondo esistono altri case study interessanti di distretti o eco-parchi industriali. Ho deciso di riportarti di seguito alcuni dei più interessanti.
Taiganova Eco Industrial Park
Il Taiganova Eco Industrial Park (EIP) è un distretto industriale a Fort McMurray, Alberta (Canada). Un eco-parco di circa 145 acri notevolmente efficiente sia dal punto di vista instasfruttuturale sia dal punto di vista della progettazione sostenibile.
CleanTech Park di Singapore
CleanTech Park è un eco-business park a Singapore, il primo costruito nella città-stato. Il sito di 120 acri è adiacente alla Nanyang Technological University.
La struttura è stata progettato, in collaborazione JTC Corpotation, per avere un focus proncipale sull’ideazionedi soluzioni green e strutture/edifici sostenibili.
NISP – National Industrial Symbiosis Programme
Il National Industrial Symbiosis Programme (NISP) è un progetto di portata nazionale, formata da 12 gruppi di lavoro, lanciato dalla Gra Bretagna nel 2005.
La ricca rete di contatti permette alle aziende di trovare opportunità tecnologiche e commerciali per scambiare risorse, materiali, energia ed acqua.
Shawnigan Lake ECO-Industrial Park
Il SEIP (Shawnigan Lake ECO-Industrial Park) è un progetto partito dalla rigenerazione di un’area oggetto di disboscamenti forestali e di estrazione massiva di materie prime come la ghiaia.
L’approccio di manutenzione e pianificazione di risviluppo del sito basato sullo standard LEED (Leadership in Energy and Environmental Design).
Burnside Park in Nova Scotia
L’ eco-parco Burnside Park è ituato a Halifax, in Nuova Scozia.
Grazie al supporto delle istituzioni, oggi l’eco-parco ha aiutato 1500 aziende ha migliorare le proprie prestazioni ambientali, tramite la costruzioni di relazioni strategiche.
Simbiosi industriale piattaforme digitali
Online nel corso del tempo, in affiancamento allo sviluppo della Simbiosi Industriale come tema strategico a vantaggio delle aziende, sono nata diverse piattaforme come SaaS (Software as a Service) o gestionali ERP (Enterprise Resource Planning).
Un primo esempio di questo tipo di piattaforme è Sfridoo Marketplace, il primo portale italiano dove le aziende possono comprare e vendere scarti di produzione come rifuti, mps, sottoprodotti e altri materiali.
ENEA Industrial Symbiosis
Industrialsymbiosis.it è la piattaforma sviluppata da ENEA. All’interno della piattaforma è possibile accedere a ricco network di aziende (circa 250) e scambiare più di 2600 risorse.
Lo scopo della piattaforma è quello di aiutare imprese e operatori nel trovare il corretto incontro tra domande e offerta di risorse, creando relazioni di lungo periodo e profittevoli per i business coinvolti.
La piattaforma di permette anche di effettuare un audit (analisi) sui sistemi di gestione delle risorse aziendali al fine di avere un efficientamento sia interno sia esterno all’azienda.
Progetto FISSAC
Il progetto FISSAC (Fostering Industrial Symbiosis for a Sustainable Resource Intensive Industry across the extended Construction Value Chain) è un progetto di Simbiosi Industriale promosso dall’Europa.
Presentanto nel 2015 e portato ha termine nel 2020, FISSAC aveva come obiettivo quello di creare una piattaforma software per il coinvolgimento di diversi stakeholder, operanti nei diversi livelli del settore delle costruzioni e demolizioni.
La piattaforma ha il compito di facilitare il dialogo tra le aziende per lo scambio di informazioni utili alla creazione di un network di simbiosi ben strutturato.
Il progetto è basato su tre pilastri principali della sostenibilità:
- ambientale, con un approccio “life-cycle”)
- economico, orientanto alla riduazione dei costi e all’incremento dei guadagni
- sociale, calcolando l’impatto creato sulla società
Life M3P
Il progetto Life M3P (Material Match Making Platform) ha come obiettivo quello di studiare e implementare una piattaforma on-line per promuovere lo scambio di scarti industriali tra imprese manufatturiere.
La piattaforma è cofinanziata dalla Commissione Europea tramite il Programma Life 2014-2020.
Il progetto Life M3P ha una durata di tre anni (2016 – 2019) e coinvolge quattro regioni europee: Lombardia (IT), Fiandre (BE), Ovest Macedonia (NMK) e Asturie (ES).
Il focus del progetto è quello di ridurre la quantità di rifiuti destinati a essere stoccati in discartica, grazie alla creazione di un modello di Simbiosi Industriale in grado di efficientare i processi produttivi nelle aree coinvolte.
Obiettivi riassunti:
- colmare la carenza di informazione sugli scarti di produzione grazie a strumenti digitali
- potenziarre le reti locali per il miglioramento della gestione dei rifiuti
- miglioramento dei processi in ottica di ottimizzazione della produzione di scarti
- sostituzione delle materie prime vergini con MPS o Sottoprodotti, elementi meno impattanti per l’ambiente
- ricercare nuove e innovative applicazioni degli scarti/rifiuti
- creare consapevolezzza riguardo alle risorse disponibili sul territorio, al fine di ridurre le importanzioni di materiali
La piattaforma SYNERGie®
La piattaforma SYNERGie® è uno strumento sviluppato da Internation Synergies (ISL), società di consulenza, punto di riferimento a livello mondiale, per progetti di Simbiosi Industriale, sia nel settore pubblica sia nel settore privato.
SYNERGie® è una piattaforma per il matching tra aziende che comprano e vendono risorse che ricercano vantaggi commerciali e di sostenibilità per i propri processi produttivi.
Il software contiene oltre 100.000 risorse, distribuite tra 34.000 organizzazioni, presenti in 23 nazioni.
I numeri di SYNERGIE® sono in crescita. Infatti le risorse e le organizzazioni creascono all’interno della piattaforma del 10% annuo.
Attualmente questa piattaforma è riconosciuta tra gli strumenti di maggir successo per la creazione di una rete di rimbiosi industriale europea.
Infatti, nel corso del suo sviluppo, sono state diversi i settori industriali che l’hanno utilizzato, riscontrando una migliore efficienz delle risorse, un risparmio di caosti, una risuzione dei rischi legati alla fornitura e un miglioramento della sostenibilità ambientale.
Sfridoo: la piattaforma per la simbiosi industriale
Altra piattorma di Simbiosi Industriale, interamente sviluppata in Italia, è Sfridoo Marketplace®.
Sfridoo è un sofware dove le imprese, che vogliono valorizzare gli scarti di produzione, si incontrano per per comprare e vendere scarti, sottoprodotti, avanzi di magazzino e cespiti aziendali.
La piattaforma si disitingue per la sua semplicitià di utilizzo. Gli step da eseguire sono tre:
- Iscriversi alla piattaforma e inserire gratuitamente gli scarti.
- Ricevere offerte di acquisto o trovare il giusto partner per creare una relazione di simbiosi.
- Entrare nel network di aziende circolari che puntano alla sostenibilità ambientale.
I principali vantaggi della piattaforma sono:
- eliminazione dei costi di smaltimento;
- ottienimento di un beneficio competitivo notevole;
- guadagno dai residui, avanzi di magazzino e cespiti;
- conferimento in modo intelligente i tuoi residui aziendali;
- riduzione degli impatti ambientali.

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