Economia Circolare

Quali sono gli indicatori dell’Economia Circolare? 7 esempi utili per imprese e città

Imprese e città hanno oggi a disposizione diversi indicatori che, se connessi ad una forte acquisizione di dati, forniscono una prima chiara valutazione sul grado di circolarità raggiunto da aziende e municipalità

Alessia Samperi

Digital Marketing & Copywriter

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Indice

Gli indicatori di circolarità stanno diventando, anche sulla base normativa, un focus particolare per poter conferire metriche certe, univoche e internazionali. Questo è il compito di metodi standardizzati di gestione, come le ISO, norme internazionali, e le UNI, come norme di disciplina nazionale. 

In merito alle norme ISO, una commissione tecnica costituita da quattro Working Group è dedicata proprio al tema dell’Economia circolare – Technical Committee ISO 323 “Circular Economy” (in sigla ISO TC 323). Dell’importanza di avere norme ISO per l’Economia Circolare ne ha parlato Claudio Perissinotti Bisoni, Funzionario Tecnico della Direzione Normazione UNI, nell’articolo che ha scritto recentemente per EconomiaCircolare.com

Bisoni, infatti, riporta che uno degli obiettivi dei quattro Working Group dell’ISO TC 323 è quello di pubblicare “[…] documenti – tre standard internazionali e un rapporto tecnico – che forniranno definizioni, principi, framework, business model, indicatori, metodi di assessment e buone pratiche di circolarità. Un parco normativo molto atteso, che prenderà il nome di ISO 59000 e che ha l’obiettivo di catalizzare la transizione verso la circolarità e di fornire strumenti a supporto delle organizzazioni.

Premessa

Il mondo dell’Economia Circolare apre molteplici opportunità per le imprese. Ad oggi, che tu sia una PMI o una multinazionale, un’organizzazione, una fondazione o addirittura una città, esistono strumenti e metodologie che identificano quegli indicatori utili a valutare processi di miglioramento aziendale, sociale e ambientale. In qualsiasi momento, grazie all’ausilio di enti e fondazioni autorevoli, possiamo cercare e testare tool, indicatori o matrici utili a calcolare il grado di circolarità di aziende e città.

Per semplificarti il lavoro di ricerca di questi strumenti, ho pensato di raccogliere in questo articolo i più importanti strumenti risultati dalla ricerca degli ultimi mesi e che possono maggiormente rispondere alle esigenze di aziende e centri urbani.

Il 2020 e l’Economia Circolare

Il 2020 è un anno particolare per l’Economia Circolare: un modello che sta prendendo sempre più piede tra i Paesi dell’Unione Europea, decisi ad attuare una nuova agenda di misure ad hoc per salvaguardare l’ambiente e il pianeta da tutti quei fattori che incidono sulla sua salute: come l’aumento della popolazione, la mancanza di materie prime e l’evoluzione dei processi produttivi e quelli di consumo.

L’Economia Circolare viene presentata anche attraverso il principio delle 4 R:

  • Reduce: la base del concetto di circolarità è ridurre i consumi di materia prima, progettando prodotti con una obsolescenza a lungo termine e con una manutenzione semplice, con costi inferiori;
  • Reuse: il riutilizzo delle materie prime è il primo grande ciclo di vita dei prodotti, per perdere quell’energia spesa per generare quel prodotto;
  • Recycle: recupero della materia;
  • Recover: il rifiuto è valorizzato sotto il profilo economico e diventa materia seconda o energia.

L’Economia Circolare, definita come la quarta rivoluzione industriale assieme all’Industry 4.0, prevede cinque modelli di business circolari per la definizione di una nuova economia rigenerativa:

È un’economia che protegge l’ambiente e che permette di risparmiare sui costi di produzione e di gestione, producendo utili: appunto un’economia con la qualità di essere rigenerativa.

Scopri Cos’è l’Economia Circolare e quali vantaggi per le imprese?

Il Pacchetto Economia Circolare

Per raggiungere un accettabile benessere della società, bisogna ripensare a come oggi l’economia e il consumo sono impostati. 

È proprio questo quello che ha messo per iscritto l’Unione Europea, con le priorità per il quinquennio 2019-24. Si vuole, e si deve, andare verso un’Economia Circolare che sia in grado di rigenerarsi da sola e che ripensi in modo intelligente all’utilizzo delle materie prime, nel rispetto dell’ambiente, dell’economia e della società.

Con il Pacchetto Economia Circolare, infatti, l’Unione Europea non solo promuove modelli di business circolari, ma li sostiene anche finanziariamente.

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Circulytics: indicatore di circolarità per la tua azienda

Il tool Circulytics, creato dalla Ellen MacArthur Foundation, è stato ideato con l’obiettivo di supportare le aziende nella transizione verso sistemi di Economia Circolare, senza distinzioni di settore, struttura e dimensione. 

La Ellen MacArthur Foundation è una fondazione privata, nata nel 2009, che effettua ricerche e investe sulla divulgazione dei temi dell’economia circolare. Supportando iniziative ambientali di organizzazioni profit e non-profit, in tutto il mondo.

Andando oltre alla mera valutazione della sostenibilità dei prodotti e dei flussi materiali, questo strumento permette di rilevare quale grado di circolarità un’azienda ha raggiunto in tutte le sue operazioni.

Il risultato finale di Circulitycs non si basa solo sulla misurazione della circolarità di un business, ma fornisce anche diversi spunti per una gestione aziendale ottimale:

  • supporta il processo decisionale e lo sviluppo strategico per l’adozione dell’Economia Circolare in azienda;
  • elenca i punti di forza ed evidenzia le aree di miglioramento;
  • fornisce trasparenza agli investitori e clienti sulle azioni sostenibili svolte dall’azienda;
  • genera valore al brand e nuove opportunità di sviluppo, indicando chiaramente i risultati ottenuti dopo aver intrapreso attività legate alle Circular Economy.

Come funziona Circulytics

Al fine di ricevere i risultati di Circulytics e beneficiare dei consigli riguardanti le aree di miglioramento del proprio business circolare, le aziende devono iscriversi compilando il form di partecipazione.

Alcuni dei dati richiesti dalle aziende per il metodo Circulytics sono gli stessi forniti da altri tool di misurazione del grado di circolarità, come il Material Circularity Indicator (MCI) o il Global Reporting Initiative (GRI).

Siccome alcuni dati possono essere difficili da reperire, i campi che le aziende devono obbligatoriamente compilare riguardano le informazioni generali sull’azienda. Nonostante ciò, compilare tutti i campi – anche quelli non obbligatori – significa avere un livello più alto di accuratezza nella valutazione con il metodo Circulytics. 

In merito a questo, la Ellen MacArthur Foundation ha provveduto a redigere due documenti che aiuteranno le aziende a conoscere in anticipo di quali informazioni essere in possesso per la corretta valutazione sul grado di circolarità: la lista degli indicatori richiesti e le risorse chiave da analizzare.

I risultati della valutazione Circulytics saranno confidenziali e non verranno condivisi a terzi. Infatti verranno utilizzati solamente dalla Fondazione al fine di perfezionare il metodo di valutazione.

Se alcune aziende adotteranno soluzioni di business creative, in linea con i principi dell’Economia Circolare, potranno diventare, previa autorizzazione, case studies della Fondazione e ispirare, così, altre imprese a compiere la transizione verso modelli economici circolari.

In aggiunta, insieme ai risultati ottenuti con la valutazione Circulytics, la Fondazione fornisce alle aziende un toolkit di comunicazione, in modo tale che queste possano essere aiutate nel comunicare a clienti e stakeholders i risultati raggiunti.

I principi sottostanti il metodo Circulytics sono:

  • mantenere il suo campo di applicazione legato rigorosamente ai principi dell’Economia Circolare;
  • provvedere a suggerimenti per le aziende, in linea con i principi dell’Economia Circolare, dalla progettazione alla rigenerazione dei prodotti o servizi delle imprese che hanno preso parte alla valutazione;
  • stabilire pochi indicatori, in modo tale che le aziende possano compilare facilmente il sondaggio utile alla valutazione.

La versione 2.0 di Circulytics

Grazie alla nuova versione uscita recentemente, Circulytics 2.0, è stata migliorata e completata la versione precedente, al fine di dare un’esperienza ottimale all’utente.

Circulytics 2.0 comprende i seguenti miglioramenti:

  • indicatori più intuitivi, che facilitano l’inserimento dei dati da parte dell’utente e ne migliora l’usabilità;
  • la sezione “Risultato” è stata ampliata con diversi temi, fornendo così risultati più informativi e un quadro più chiaro e completo della circolarità dell’organizzazione;
  • più benchmarking del settore, considerando l’enorme quantità di dati raccolti con la versione precedente: ora le aziende hanno la possibilità di confrontare le loro prestazioni con quelle di altre nello stesso settore;
  • nuovi indicatori per i flussi dell’acqua, utili per le imprese operanti nei settori in cui l’alta intensità dei flussi d’acqua è un elemento significativo delle loro prestazioni di Economia Circolare;
  • traduzione in cinese, spagnolo e portoghese, rendendo lo strumento disponibile a più aziende in tutto il mondo.

Materiali utili

Alcuni materiali dai quali puoi iniziare per la valutazione Circulytics, forniti direttamente dalla Ellen MacArthur Foundation, sono:

  • Indicator List, ovvero la lista degli indicatori che ti servirà reperire al fine della valutazione;
  • Definitions List, ovvero le definizioni riferite alla lista degli indicatori;
  • Examples List, ovvero degli esempi pratici per illustrate nello specifico gli indicatori, le conseguenti opzioni di risposta e i case study collegati.

Material Circularity Indicator (MCI)

Il Material Circularity Indicator (MCI) è nato dalla collaborazione tra la Ellen MacArthur Foundation e l’azienda Ansys che si occupa di innovazione ingegneristica e design di materiali intelligenti.

Il MCI è un tool di valutazione per aziende, volto a migliorare la progettazione dei prodotti e l’approvvigionamento delle materie prime, su una scala da 0 a 1 – valutazioni più alte indicano un maggiore grado di circolarità.

Per la valutazione MCI, le variabili sui prodotti prese in considerazione riguardano:

  • il processo di produzione – quante risorse provengono da materiali vergini, riciclati o da componenti riutilizzati;
  • la fase di utilizzo del prodotto – per quanto tempo e quanto intensamente viene utilizzato il prodotto, rispetto a un prodotto simile e proveniente dallo stesso settore produttivo. Si tiene in considerazione dell’allungamento del Ciclo di Vita dei prodotti, ma anche dei processi di manutenzione e riparazione;
  • la fase finale del Ciclo di Vita – quanto materiale va in discarica, quanto viene riciclato e quante componenti del prodotto vengono riutilizzate;
  • l’efficienza del riciclaggio – quanto sono efficienti i processi di riciclaggio, che danno origine a prodotti o materiali riciclati.

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Oltre agli indicatori sopraelencati, se ne possono individuare di complementari, che offriranno una panoramica più ampia alla gestione del tuo business, in relazione ai tuoi prodotti:

  • indicatori di rischio – forniscono ulteriori indicazioni sui rischi potenziali relativi al business aziendale, come:
    • variazioni del prezzo dei materiali;
    • scarsità dei materiali;
    • tossicità dei materiali.
  • indicatori di impatto – forniscono informazioni aggiuntive sul modo in cui la circolarità del proprio prodotto possa influire sugli interessi dell’azienda e degli stakeholder. Alcuni esempi di indicatori di impatto possono essere:
    • consumo di energia;
    • emissioni di CO2.

Inoltre, il tool MCI può essere considerato complementare a Circulytics: se è vero che prendono in esame diversi aspetti del grado di circolarità di un’azienda, lo fanno dallo stesso campione di dati raccolti. 

Di conseguenza, le aziende potranno avere una overview completa sul loro grado di circolarità e sul grado di circolarità dei loro prodotti, con focus sulla progettazione e sull’approvvigionamento di materie prime.

Per riassumere, lo strumento MCI:

  • misura il grado di circolarità del flusso dei materiali, per prodotti selezionati;
  • consente alle aziende di costruire un portfolio dei prodotti analizzati, e può essere generalizzato al flusso dei materiali di prodotti che non sono stati presi in esame;
  • supporta le aziende nella decision making riguardante il design dei futuri prodotti e l’approvvigionamento delle materie prime.

Global Reporting Initiative (GRI)

Il Global Reporting Initiative (GRI) fornisce degli standard, a livello internazionali, utili alle aziende a redigere il report di sostenibilità che tiene conto dell’impatto economico, ambientale e sociale dei processi produttivi. 

A maggio 2020 il GRI ha aggiornato lo standard, implementando alcuni aspetti dell’Economia Circolare per la rendicontazione dei rifiuti, creando il GRI 306. Questo nuovo standard obbliga le organizzazioni a riferire quali sono i rifiuti che vengono prodotti lungo la catena produttiva e a rilasciare schede dettagliate sulla loro composizione e gestione.

Il processo di sviluppo del GRI 306/2020 è stato preso in affido dalla Global Sustainability Standard Board (GSSB), nonché l’ente internazionale che si occupa della definizione degli standard GRI. 

All’interno dello standard 306 sono contenute 5 diverse informative:

  • Informativa 306-1, che tratta la produzione di rifiuti e significativi impatti legati ai rifiuti;
  • Informativa 306-2, spiega come come gestire di impatti significativi legati ai rifiuti;
  • Informativa 306-3, l’elenco dei rifiuti generati;
  • Informativa 306-4, rifiuti derivati da disposizione;
  • Informativa 306-5, rifiuti diretti a disposizione.

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Circular Transition Indicators (CTI)

Il tool Circular Transition Indicators (CTI) è stato sviluppato dal World Business Council on Sustainable Development (WBCSD). La WBCSD è una piattaforma che nasce nel 1995 con l’obiettivo di aiutare le imprese che intendono affrontare nuove sfide sostenibili. La sua mission è quella accelerare la transizione verso un mondo più sostenibile e di contribuire a rendere più efficaci le imprese più sostenibili.

Questo strumento serve alle aziende per auto-valutarsi sulla performance di circolarità dei loro flussi materiali e del consumo di energia. Inoltre, serve a raccogliere dati sull’effettiva produttività dei propri materiali circolari.

Lo strumento CTI permette alle aziende di:

  • decidere lo scopo della valutazione, in un lasso di tempo circoscritto;
  • immettere nuovi dati nella propria dashboard online e vedere in tempo reale i risultati relativi a un possibile cambiamento di valutazione del proprio grado di circolarità.

I Circular Transition Indicators, quindi, permettono alle aziende di fare previsioni sull’utilizzo di determinate risorse primarie, energia e flussi di materiali, all’interno della progettazione di un prodotto che segua i principi dell’Economia Circolare. L’esclusiva piattaforma collaborativa di WBCSD consente ai membri di trasformare le loro catene del valore e, con approcci innovativi alla gestione integrata delle prestazioni, alla gestione del rischio e alla divulgazione mirata, creare nuove opportunità di mercato.

I 3 indicatori circolari della Circle Economy

La Circle Economy è un’organizzazione no-profit nata nel 2012 ad Noord-Holland, Amsterdam, che aiuta aziende e città ad accelerare la trasformazioni economica, verso modelli di Economia Circolare

La sua mission è accelerare l’attuazione pratica e scalabile dell’Economia Circolare, creando così un futuro in cui non si dovrà scendere a compromessi con il nostro pianeta per raggiungere la prosperità economica, sociale ed ambientale. Utilizzando la natura come mentore, Circle Economy, accompagna le città e governi nell’identificazione delle opportunità utili ad effettuare la transizione verso modelli sostenibili e fornire una potente combinazione di soluzioni per trasformare queste opportunità in realtà.

Il Circle Assessment: un aiuto a comprendere meglio le dinamiche dell’Economia Circolare

Il Circle Assessment è uno strumento digitale – non ufficiale – dell’organizzazione no-profit Circle Economy. Questo tool operativo è stato ideato per aiutare le aziende a comprendere le diverse dinamiche, operative ed organizzative, dell’Economia Circolare. 

Utilizzando questo tool, l’azienda può avviare processi decisionali interni al fine di sviluppare una strategia mirata a iniziative di business sostenibili. Questo le permetterà di acquisire maggiore valore grazie all’accesso a nuove e innovative opportunità di business, utili a migliorare l’uso delle risorse e la collaborazione con gli stakeholder.

Concludendo il Circle Assessment, l’azienda sarà in grado di comprendere:

  • gli elementi pratici fondamentali per avviare il suo business seguendo i principi dell’Economia Circolare;
  • le strategia per implementare il pensiero circolare;
  • alcune delle migliori best practice e casi studio;
  • la valutazione qualitativa del proprio grado di circolarità;
  • le attuali strategie circolari applicate;
  • le opportunità di business future;
  • le sfide chiave che dovrà affrontare;
  • il report completo della valutazione.

Circular Metrics for Business

L’organizzazione no-profit Circle Economy ha recentemente pubblicato un report sulle metriche circolari per i business aziendali. 

In questo report si distinguono tre tipi di metriche, basate sui tipi di indicatori utili alle aziende nella transizione a modelli di Economia Circolare.

Indicatori principali

Collegati dalla domanda “Perché dovrei cambiare il mio business aziendale?”, danno un giudizio sullo stato attuale di circolarità con riferimento alla propria attività, ai propri prodotti e al proprio settore di appartenenza.

Dopo aver definito il motivo per cui si desidera cambiare il proprio business e aver individuato l’obiettivo finale desiderato, è possibile utilizzare metriche di circolarità che si concentrano su uno o più indicatori principali per evidenziare i progressi (o la loro mancanza) verso lo stato di circolarità desiderato, comunicando anche se ci si sta muovendo nella giusta direzione.

Gli indicatori principali tipici includono la percentuale di circolarità di una catena di valore, o la quantità di risorse consumate. 

Indicatori di performance

Collegati alla domanda “Cosa dovrebbe essere cambiato all’interno della catena di valore?”, sono correlati agli indicatori principali. 

Invece di dare un verdetto sull’attuale stato di business aziendale, il loro obiettivo è quello di indicare la performance aziendale riferita ai parametri che influenzano direttamente quel verdetto, fornendo delle informazioni su dove sarebbe necessario intervenire.

Le metriche si concentrano principalmente sulle varie fasi della produzione e sui flussi di materiali nella catena di valore.

Esempi di indicatori di prestazione, invece, possono essere i rifiuti generati in ogni fase specifica della catena di valore, il numero di risorse utilizzate nei processi di produzione oppure il tasso di riciclaggio di un prodotto.

Indicatori di processo

Collegati alla domanda “Come posso realizzare il cambiamento richiesto?” vengono utilizzati per identificare come il cambiamento desiderato, e precedentemente analizzato tramite gli indicatori principali e di performance, può essere realizzato. 

Le metriche che si concentrano sugli indicatori di processo mirano a informarti sui tuoi progressi nel processo di transizione. 

In generale, gli indicatori di processo possono essere collegati alla cultura, ai fallimenti del mercato, al comportamento umano, alle attività operative. Quindi, a differenza degli indicatori di performance, influenzano solo indirettamente gli indicatori principali. 

Circle City Scan Tool: un supporto per le città

Il Circle City Scan Tool è uno strumento analitico, creato anch’esso dall’organizzazione no-profit Circle Economy.

Il Circle City Scan Tool ha come intento quello di aiutare le città e le regioni a sviluppare piani d’azione di Economia Circolare, fornendo ai governatori locali la possibilità di scoprire le opportunità applicabili nel loro territorio.

Infatti, questo tool digitale, fornisce ai governatori locali la possibilità di scoprire quali sono le opportunità relative all’Economia Circolare delle loro regioni o città, in modo tale da poter pensare a un piano d’azione basato sulle priorità.

Attualmente, la piattaforma fornisce 4 features chiave:

  • misurare le prestazioni dell’Economia Circolare e identificare le aree di opportunità – in forma beta;
  • esplorare e imparare dai progetti e dalle politiche globali più rilevanti – in forma beta;
  • creare una collaborazione online e nel mondo reale tra le parti interessate – in fase di sviluppo;
  • attuare iniziative locali di Economia Circolare  – in fase di sviluppo.

Come funziona Circle City Scan Tool

Gli step su cui si basa il Circle City Scan Tool per la valutazione di circolarità della propria città sono:

  • raccolta dati su posti di lavoro, emissioni e flussi di materiale. Sarà possibile consultare le statistiche pubbliche, come il database di Eurostat, o, in alternativa, ottenere indicazioni su come raccogliere autonomamente dati accurati;
  • focus di analisi, ovvero il settore industriale di interesse e i relativi flussi di materiale e gli impatti sull’area urbana. Queste informazioni saranno utili per ottenere consigli sulla messa in atto di strategie circolari urbane;
  • opportunità di circolarità, ovvero il quadro delle strategie circolari (casi studio) che sono già state messe in atto e soluzioni che si possono adottare per rendere circolare la propria città, in base ai propri obiettivi strategici;
  • creazione di un piano d’azione (non ancora disponibile su Circle City Scan Tool);
  • ottenimento di un report, che servirà a comunicare alle parti interessate le strategie da mettere in atto per raggiungere un maggiore livello di circolarità per la propria città, per esempio, tramite l’attuazione di iniziative locali.

Il Circle City Scan Tool, quindi, ha come obiettivo ultimo quello di  creare un ambiente completamente online e di libero accesso che supporti tutte le città e i rispettivi governatori nell’acquisizione di spunti pratici su come orientarsi verso modelli di Economia Circolare.

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Il Modello CirculAbility del Gruppo Enel

Il Modello CirculAbility è un modello, creato da Enel, per misurare la circolarità delle aziende e prende in considerazione tutti i pilastri fondamentali della Circular Economy

Infatti da anni la nota azienda, leader nel settore dell’energia, porta avanti un gran numero cause a favore dell’Economia Circolare tramite diverse collaborazioni.

Il più importante di questi accordi venne sottoscritto e firmato nel 2017 con Intesa San Paolo e altre aziende del Made in Italy operanti in diversi settore industriali. Questa “alleanza” prese il nome, appunto, di “Alleanza per l’Economia Circolare”, un vero e proprio manifesto. Successivamente, con le aziende partner dell’iniziativa fu elaborato un Position Paper, completo di tutte le procedure per accelerare la transizione verso modelli sostenibili. 

Il Modello CirculAbility, nasce quindi dalla necessità da parte dei diversi business di avere a disposizione un insieme di parametri che tengano in considerazione sia gli indicatori fisici (es. quantità di materie utilizzate), sia quelli non fisici (es. il fattore di carico), e che permettano di quantificare il grado di circolarità di un prodotto o servizio.

Al fine di calcolare l’indice di circolarità di un’azienda, grazie all’applicazione del CirculAbility Model, si tengo in considerazione due principali componenti:

  • Circolarità di flusso, che tiene conto delle componente materiali e di energia all’interno della fase di input e di output;
  • Circolarità di utilizzo, che tiene conto dell’utilizzo dei materiali, sia mediante l’estensione della vita utile, sia mediante l’applicazione dei principi circolari come la sharing economy e il product as a service.

Per concludere, il Gruppo Enel mette a disposizione una dispensa dettagliata e utile a chi è interessato ad approfondire l’argomento. La trovi qui: CircularAbility Model.

Indicatori del Gruppo Intesa Sanpaolo

Il Gruppo Intesa Sanpaolo considera il tema del cambiamento climatico come parte fondamentale per ripensare a una strategia sociale e ambientale che preveda l’integrazione degli aspetti legati alla sostenibilità in tutte le strutture e gli stabili del Gruppo.

Il perché di questa attenzione nei confronti del tema del cambiamento climatico risiede nel fatto che questo non porta solo conseguenze sull’ambiente, ma anche sulle dinamiche sociali e sulle future generazioni.

Nel concreto, Il Gruppo Intesa Sanpaolo ha redatto dei documenti in cui ribadisce il suo impegno di responsabilità sociale e ambientale:

Gli impegni del Gruppo non si riferiscono solo agli impatti diretti su ambiente e società, ma anche agli impatti indiretti, in modo tale da poter centrare il proprio focus sulla valutazione dei rischi, sulle opportunità legate alle tematiche ambientali, sulla riduzione dell’impronta ecologica e di quella legata a clienti e fornitori.

Intesa Sanpaolo si impegna ad osservare i principi dello sviluppo sostenibile tramite l’adesione a importanti iniziative internazionali:

  • l’adesione a standard internazionali, come l’iniziativa delle Nazioni Unite UN Global Impact, che mira a promuovere la responsabilità sociale delle imprese, e i Women’s Empowerment Principles (WEPs), ovvero dei principi, promossi dall’Organizzazione delle Nazioni Unite, a cui le imprese devono attenersi per promuovere equità di genere ed empowerment femminile in azienda;
  • le partnership per la sostenibilità, come quella con la Ellen MacArthur Foundation e la CSR Manager Network Italia, associazione italiana che si occupa della gestione delle problematiche socio-ambientali e di sostenibilità all’interno delle aziende.

Puoi trovare a questo link tutte le iniziative internazionali di cui fa parte il Gruppo Intesa Sanpaolo: clicca qui

Indicatori ambientali del Gruppo

Coerentemente con l’impegno di Intesa Sanpaolo verso un’economia attenta alla salvaguardia dell’ambiente, il Gruppo dà particolare attenzione agli impatti ambientali diretti da lui prodotti, quelli cioè generati dalle attività della Banca. 

Gli indicatori presi in considerazione dal Gruppo riguardano le sedi in Italia, all’estero e la somma delle prime due. 

I parametri per l’analisi dell’impatto ambientale diretto prodotto dal Gruppo riguardano il numero degli stakeholder del Gruppo, interni ed esterni, trasferimenti, trasporti e i metri quadrati delle sedi.

Alcuni degli indicatori analizzati al fine di migliorare la propria impronta ambientale, invece, sono:

  • emissioni di CO2;
  • emissioni di ossido di azoto (NOx) e biossido di zolfo (SO2);
  • consumo di energia e risorse (riscaldamento, elettricità, trasporti, carta, acqua, …).

Nonostante questi indicatori vengano usati in primis dal Gruppo Intesa Sanpaolo per misurare le sue prestazioni di circolarità, possono essere generalizzati a qualsiasi azienda che voglia saperne di più sul proprio business circolare e monitorare la propria sostenibilità ambientale e sociale.

Conclusioni

Spero che questa piccola analisi, sugli indicatori utili ad imprese e città per calcolare il loro grado di circolarità, ti sia servita per trovare l’ispirazione e la giusta motivazione al fine di adottare nella tua attività o comunità i principi dell’Economia Circolare. 

La Circular Economy è un trend che sta crescendo in maniera esponenziale, anno dopo anno. Ci sta dando la possibilità di creare nuovi mercati e di innovare quelli già esistenti con soluzioni e sistemi aventi un forte riguardo nei confronti degli impatti ambientale e sociale, oltre che a quello economico.

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Crediti

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Alessia Samperi

Digital Marketing & Copywriter

Articolo aggiornato il 27/10/2023