Economia Circolare

Le fasi del ciclo di vita di un prodotto: cosa significa BOL – MOL – EOL

Cosa si intende per End Of Life di un prodotto? Di quante e quali fasi si compone il Ciclo di Vita di un prodotto? E cosa significano BOL e MOL?

Francesco Marica

Francesco Marica

Project Developer & Responsabile Tecnico Albo Gestori Ambientali

fasi ciclo vita prodotto

Cosa si intende per ciclo vita di un prodotto

Quando si parla di ciclo vita di un prodotto si intende il lasso temporale che comprende tutta la sua esistenza dalla progettazione fino allo smaltimento.

Se ne sente sempre più parlare per implicazioni di tipo ambientale e perché si comincia a prendere in considerazione la durata d’utilizzo e l’inquinamento derivante dalla produzione e dallo smaltimento.

Ci si è accorti che negli ultimi decenni la durata d’utilizzo di qualsiasi oggetto si è drasticamente ridotta rispetto al passato. Ciò ha portato alla crescita della produzione di sempre più oggetti e della quantità di rifiuti prodotti con i relativi impatti.

A questo proposito sono nati strumenti che misurano l’impatto su il ciclo vita del prodotto, il Life Cycle Assessment – LCA.

Le 3 fasi del Ciclo di Vita di un prodotto: Cosa significa BOL – MOL – EOL

La fase BOL coincide con lo sviluppo del prodotto ovvero il design, la creazione, i test e la fase iniziale di marketing. Nel MOL sono concentrate le attività di marketing e vendita.

Se un prodotto ha successo, questa è la fase con la durata più lunga. Il fine del ciclo vita è quello in cui un prodotto giunge alla fine della sua utilità.

Queste tre fasi sono strettamente legate fra loro e si permeano l’una con l’altra tendenzialmente senza una rigida divisione.

Ciò però non è sempre valido, come per esempio per i prodotti elettronici e i software, dei quali il ciclo vita viene pianificato in maniera strategica.

La End Of Life – EOL – potrebbe essere pianificata rendendo a un certo punto il prodotto inidoneo alla prosecuzione delle sue normali funzioni senza aver però subito danni.

Ciò per spingere il consumatore ad acquistare un nuovo prodotto. Si parla in questo caso di obsolescenza programmata.

L’importanza dell’inizio vita del prodotto

Tra le fasi del ciclo vita del prodotto bisogna sottolineare l’importanza della fase iniziale perché le decisioni prese durante di essa avranno ripercussioni in quelle successive e soprattutto nella End Of Life.

La scelta dei materiali incide sulla durata del prodotto, la possibilità di riutilizzo e di riciclo e da essa dipenderanno la sostenibilità d’uso e le pratiche a fine vita.

A questo proposito, negli ultimi anni, si sono sviluppate soluzioni come il Design for Disassembly. Si tratta di progettare i prodotti in modo che possano essere facilmente smontati alla fine della loro vita utile in modo che i componenti possano essere riutilizzati e/o riciclati.

Tale soluzione assume diverse denominazioni a seconda del settore, per esempio nell’automotive si parla di Built for dismantling e in architettura ed edilizia di Design for Deconstruction e di Closed-loop Construction Systems (metodi di costruzione a ciclo chiuso).

Si tratta di utilizzare materiali ed elementi costruttivi che possano essere recuperati dagli edifici e riciclati all’infinito attraverso processi naturali o industriali. Queste soluzioni fanno parte della filosofia Cradle to Cradle (dalla culla alla culla) che sta prendendo piede in tutto il mondo.

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Progettazione e refurbishing dei dispositivi

Nel mondo dell’informatica il discorso è differente in quanto gli hardware per funzionare devono essere compatibili con sistemi operativi e software, che però a un certo punto “vanno in pensione”.

A causa dell’evoluzione nell’uso di software, quindi non per danneggiamenti o usura prestazionale, gli hardware non sono più utilizzabili per incompatibilità.

Essendo composti da parti assemblate alcune di esse possono essere riutilizzabili.

Nel mondo dell’ICT, sia per quanto riguarda software che hardware, le diverse fasi si contraddistinguono oltre che da differenze di costi, distribuzione, prezzi e vendite, soprattutto per livelli diversi di supporto ed assistenza.

Al di là delle pratiche di obsolescenza programmata, sempre più combattute a livello normativo, una notevole differenza che si riscontra nei prodotti ICT è che sono i produttori a stilare una vera e propria roadmap delle fasi del Ciclo di Vita fin dalla progettazione.

La necessaria compatibilità dei software con gli hardware ha fatto in modo che anche per quest’ultimi vengano progettate fasi del ciclo vita di una lunghezza determinata.

End Of Life dei software

Per quanto riguarda la End of Life dei software, questa viene suddivisa in una roadmap decisa dal produttore ma resa pubblica, per cui il consumatore conosce già le date.

In particolare software e sistemi operativi per PC immessi sul mercato sono accompagnati da un periodo di supporto durante il quale vengono garantiti la disponibilità di aggiornamenti di vario tipo, oltre all’assistenza.

La durata esatta del periodo di supporto varia a seconda del tipo di software. Per quanto riguarda i sistemi operativi per PC si parla di 10 anni. Un esempio calzante è quello del sistema operativo Windows 7 che è arrivato alla fine del periodo di supporto agli inizi del 2020.

La suddivisione della End Of Life si compone di diversi livelli di supporto e assistenza garantiti, individuati da acronimi differenti e somiglianti che possono creare confusione. L’utilizzatore quindi non solo deve preoccuparsi del loro significato, ma deve anche fare attenzione a una varietà di date diverse da tenere a mente.

I diversi modi di dire End Of Life

EOSL, EOL, EOS ed EOA sono tutte abbreviazioni riguardanti il fine del ciclo di vita e le sue varie sfaccettature.

EOSL – End Of Service Life – è il momento dopo il quale non verranno più forniti supporto tecnico e altri tipi di servizi di supporto. Potrebbe essere ancora possibile ottenere il supporto dopo questa data usufruendo di particolari servizi a pagamento supplementare.

La classica dicitura EOL – End of Life –  indica essenzialmente la data in cui il produttore ha deciso che il prodotto in questione ha raggiunto la fine della sua “durata utile” e non lo pubblicizzerà e commercializzerà più.

EOS – End Of Sale – è la data dalla quale vi è l’interruzione delle vendite del prodotto e l’esclusione dello stesso dai listini ufficiali. Questo è anche comunemente indicato come EOA – End Of Availability – fine della disponibilità.

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End Of Life dei dispositivi elettronici

La gestione dell’End Of Life è sempre più importante, soprattutto per gli hardware quindi per tutti i device elettrici ed elettronici in possesso di un’azienda.

Per le imprese che usufruiscono del noleggio dei dispositivi non ci dovrebbero essere preoccupazioni perché la durata dei contratti con i fornitori è di lunghezza inferiore alle tempistiche di raggiungimento di obsolescenza. Inoltre, i contratti di noleggio prevedono il servizio di assistenza e nel caso, la sostituzione del device a fronte di guasti o inutilizzabilità.

Sarà poi responsabilità del fornitore l’eventuale smaltimento del dispositivo e gestione del fine vita dell’oggetto.

Nel caso di mancanza di contratti di noleggio, quindi quando un’azienda è proprietaria dei dispositivi che utilizza, ed essi non sono più adatti all’uso che se ne fa, questi possono essere smaltiti con un esborso da parte della proprietà.

Una volta avviati allo smaltimento è possibile recuperare parte dei materiali nobili tra i quali metalli, metalli rari e preziosi, attraverso processi meccanici e chimici.

Come valorizzare i device usati in azienda

Avendo chiarito le fasi del ciclo vita di un prodotto, la necessità è individuare un’alternativa conveniente per le aziende al posto dello smaltimento.

Concepire quello che normalmente è considerato scarto o rifiuto come nuova risorsa è il fulcro dell’economia circolare e fa parte della simbiosi industriale cui si fa cenno nelle direttive del Pacchetto UE per l’Economia Circolare.

In alternativa, ci si può rivolgere a chi effettua operazioni di acquisto di materiale usato al fine di effettuare un refurbishment e successivamente una vendita su mercati secondari.

Certi dispositivi sono immediatamente riutilizzabili necessitando solo di pulizia, cancellazione dei dati e ricondizionamento. Da quelli inutilizzabili è possibile rimuovere componenti non compromessi per integrare o creare device assemblati.

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Francesco Marica

Francesco Marica

Project Developer & Responsabile Tecnico Albo Gestori Ambientali

Sviluppa progetti di Economia Circolare. Laureato in Geografia e Processi Territoriali ha conseguito il Master Economia Circolare e Waste End Management

Articolo aggiornato il 05/03/2024