Sostenibilità

Come valorizzare sottoprodotti alimentari: 15 modi per recuperarli e ridurre gli sprechi

Oggi per recuperare gli scarti della filiera alimentare abbiamo diverse possibilità. In questo articolo vediamo 15 casi di valorizzazione che anche la tua azienda può adottare.

Simone Tabellini per Sfridoo

Simone Tabellini

Green Marketer

Recupero sottoprodotti alimentari

Nel contesto dell’Economia Circolare, uno dei temi cruciali è la valorizzazione degli scarti alimentari.

La riduzione dello spreco alimentare, attraverso l’identificazione di metodi innovativi per il recupero e il riutilizzo dei residui alimentari, rappresenta un passo fondamentale verso modelli di consumo e produzione più sostenibili.

In questo articolo, esploreremo quindici modi concreti per valorizzare i propri scarti di produzione alimentari, contribuendo così a ridurre l’impatto ambientale e promuovendo l’adozione di pratiche circolari.

Normativa sui Sottoprodotti alimentari

Inforgrafica con scritto: "La normativa di riferimento dei sottoprodotti di origine animale e dei prodotti derivati è rappresentata dal Regolamento (CE) n.1069/2009, che stabilisce le condizioni e le procedure per il trattamento, il controllo e l'eliminazione dei sottoprodotti animali.

I residui alimentari in Italia possono essere inquadrati come sottoprodotti fintantoché rispettino le quattro condizioni espresse dall’art.184-bis del D.Lgs. 152/06.

I sottoprodotti alimentari sono riutilizzabili in differenti settori e dunque giocano un ruolo chiave ai fini dell’Economia Circolare.

La normativa di riferimento dei sottoprodotti di origine animale e dei prodotti derivati  è rappresentata dal Regolamento (CE) n.1069/2009.

Questo regolamento stabilisce le condizioni e le procedure per il trattamento, il controllo e l’eliminazione dei sottoprodotti animali, nonché le disposizioni per la loro sicurezza e per la prevenzione di potenziali rischi per la salute umana e animale.

I residui alimentari da destinarsi alla zootecnia come materia prima per mangimi vengono invece inquadrati come ex-prodotti alimentari così come definiti dal REG.UE 68/2013 e

s.m.i. (parte A, disposizioni generali).

All’interno dell’ambito della valorizzazione degli ex-prodotti alimentari in mangimistica, un altro riferimento normativo di fondamentale importanza è il REG. (CE) N. 183/2005, che stabilisce i requisiti per l’igiene dei mangimi.

La transizione verso l’Economia Circolare attraverso la riduzione degli sprechi alimentari è supportata anche dalle Nazioni Unite che, specificatamente al target 12.5, incentiva pratiche circolari nella filiera alimentare: “Entro il 2030, ridurre in modo sostanziale la produzione di rifiuti attraverso la prevenzione, la riduzione, il riciclo e il riutilizzo”.

Tipologie di Sottoprodotti alimentari

I sottoprodotti alimentari possono essere classificati in diverse categorie, ognuna con le proprie caratteristiche e potenzialità di valorizzazione.

Ecco alcune delle principali tipologie di sottoprodotti alimentari:

  • Scarti di frutta e verdura, che possono essere utilizzate per la produzione di compost o per l’estrazione di principi attivi per l’industria cosmetica.
  • Sottoprodotti di macellazione, che possono essere trasformate in farine proteiche per l’alimentazione animale o utilizzate nell’industria dei fertilizzanti organici.
  • Sottoprodotti lattiero-caseari, possono essere impiegati per la produzione di integratori alimentari, alimenti per animali o additivi per l’industria alimentare.
  • Sottoprodotti della produzione di cereali, possono essere utilizzati per arricchire pane, pasta o mangimi animali.
  • Sottoprodotti ittici, che possono essere trasformati in farine proteiche, oli di pesce o gelatine.
  • Scarti di panetteria e pasticceria, possono essere riutilizzati nella produzione di mangimi animali o come ingredienti per la produzione di biogas.

Queste sono solo alcune delle molte tipologie di sottoprodotti alimentari che possono essere recuperati e valorizzati, contribuendo così a ridurre gli sprechi e promuovendo una gestione sostenibile all’interno della filiera alimentare.

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15 modi per valorizzare gli scarti alimentari

Come detto in precedenza, la filiera agroalimentare è un mercato strategico in ottica di implementazione dei modelli di circolari, all’interno dei sistemi economici attuali.

Fortunatamente esistono già diverse applicazioni virtuose all’interno di questo contesto, che se applicate correttamente possono portare alla aziende coinvolte grandi vantaggi sotto diversi punti di vista.

Vediamo insieme quindici di queste applicazione nel dettaglio, alcune esplorate anche dal team di Sfridoo all’interno dei progetti di valorizzazione con le aziende del proprio network.

Compostaggio e fertilizzanti organici

Il compostaggio è un metodo efficace per trasformare gli scarti alimentari in fertilizzante organico.

Avviare un sistema di compostaggio nella propria azienda consente di ridurre i rifiuti e ottenere un nutrimento per il suolo.

Inoltre, molte comunità, come associazioni, non-profit o gruppi di cittadini, offrono servizi di raccolta dei rifiuti alimentari per il compostaggio a livello locale.

Produzione di lettiere per animali

Gli scarti alimentari possono essere utilizzati anche per la produzione di lettiere per animali da compagnia e da allevamento.

Esistono diverse tipologie di lettiere come quelle realizzate da fibre vegetali naturali, tramite l’utilizzo di trucioli di legno, stocchi di mais, lolla di riso e altri materiali.

Questi elementi vengono comunemente utilizzati per la produzione di lettiere per piccoli animali come conigli, porcellini d’India, criceti e uccelli.

Alimentazione animale e pet-food

Gli scarti alimentari possono essere utilizzati come mangime per animali da allevamento o come pet-food.

Nello specifico per gli animali da allevamento vengono utilizzati scarti secchi di pasta, pane, biscotti.

Mentre nel pet-food, vengono riutilizzati anche molti sottoprodotti di origine animale come ad esempio scarti di produzione di pesce o suino.

Produzione di biogas

La produzione di biogas è un metodo innovativo per valorizzare gli scarti alimentari.

Attraverso la digestione anaerobica, gli scarti vengono convertiti in biogas, una fonte di energia rinnovabile.

Il gas naturale prodotto, costituito da metano e anidride carbonica, può essere utilizzato per generare elettricità, riscaldamento o come carburante per veicoli.

Trasformazione in altri prodotti alimentari

Alcuni scarti alimentari possono essere trasformati in nuovi prodotti alimentari.

Sono un esempio le bucce di agrumi che possono essere utilizzate per la produzione di marmellate o canditi.

Altro esempio, invece, sono gli scarti di frutta e verdura possono essere trasformati in succhi o sottaceti.

Questo processo creativo contribuisce alla riduzione dello spreco e all’offerta di nuove opzioni di consumo.

Donazione e distribuzione

Una soluzione efficace per valorizzare gli scarti alimentari, che contribuisce alla creazione di un forte impatto sulla comunità, è la donazione a organizzazioni che si occupano di aiutare le persone in difficoltà.

Molte organizzazioni benefiche e banchi alimentari accettano donazioni di cibo non utilizzato o prossimo alla scadenza, ma ancora commestibile.

Questa pratica riduce lo spreco alimentare e supporta le comunità più bisognose.

Produzione di birra

Alcuni sottoprodotti di origine animale, come scarti della pasta, pane o altri ingredienti di origine vegetale possono essere utilizzati nel processo di produzione della birra per migliorare la stabilità, la chiarezza e altre caratteristiche.

La valorizzazione degli scarti nella produzione di birra rappresenta un’opportunità di ridurre lo spreco e di ottenere un prodotto di qualità.

Per il settore tessile ed edilizio

I sottoprodotti agroalimentari di origine vegetale, come per esempio la buccia di banana, possono essere utilizzati nell’industria tessile ed edilizia per la produzione di tessuti, isolanti termici o materiali da costruzione.

Questo permette di valorizzare i materiali e di ridurre l’utilizzo di risorse vergini.

Produzione di cosmetici e prodotti per la cura personale

Gli scarti di origine animale, come ad esempio il grasso e la pelle, possono essere utilizzati nella produzione di cosmetici, saponi e prodotti per la cura personale.

Grazie alle loro proprietà nutrienti e idratanti, questi scarti possono essere trasformati in ingredienti per la formulazione di prodotti di bellezza e cura del corpo, contribuendo a ridurre lo spreco e offrendo soluzioni sostenibili nel settore cosmetico.

Estrazione di sostanze nutritive

Gli scarti organici possono essere sottoposti a processi di estrazione per ottenere sostanze nutritive come proteine, aminoacidi e oli che possono essere utilizzati come integratori alimentari o ingredienti per prodotti alimentari.

Questi nutrienti estratti dagli scarti di origine animale possono essere impiegati per arricchire gli alimenti con importanti componenti nutritivi, contribuendo a massimizzare il valore nutrizionale degli scarti e a promuovere uno stile di vita sano.

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Produzione di colla e gelatina

Alcuni sottoprodotti di origine animale possono essere trasformati in colla e gelatina, che trovano impiego in vari settori industriali come quello cartario, tessile e farmaceutico.

La colla derivata dal riutilizzo di scarti di origine animale può essere impiegata come adesivo in vari processi di produzione.

Mentre la gelatina può essere impiegata come agente gelificante in prodotti alimentari, farmaceutici o cosmetici, fornendo una soluzione sostenibile e funzionale per diverse industrie.

Produzione di bioplastiche

Gli scarti di origine vegetale possono essere utilizzati nella produzione di bioplastiche, offrendo un’alternativa più sostenibile rispetto alle plastiche tradizionali.

Mediante processi di estrazione e trasformazione, gli scarti possono essere convertiti in materiali biodegradabili che possono essere impiegati per la produzione di imballaggi, prodotti monouso o componenti industriali.

Produzione di concimi e fertilizzanti

Gli scarti possono essere trasformati in concimi organici e fertilizzanti, che sono utili per migliorare la fertilità del suolo in agricoltura biologica.

I concimi a base di scarti di origine animale apportano importanti nutrienti al suolo, promuovendo la crescita delle piante in modo naturale, senza l’utilizzo di fertilizzanti chimici sintetici.

Mentre i fertilizzanti, come quelli a base di proteine provenienti dagli scarti di origine animale, apportano importanti nutrienti alle piante, promuovendo una coltivazione sostenibile.

Inoltre i fertilizzanti che si possono produrre sono diversi in base alla loro composizione.

Distinguiamo infatti i fertilizzanti organici, fertilizzanti organo-minerali e i fertilizzanti minerali.

Utilizzo nella produzione di pelli e cuoio

Gli scarti di origine animale possono essere utilizzati nell‘industria conciaria per produrre pelli e cuoio di alta qualità.

Attraverso processi di lavorazione, gli scarti possono essere trasformati in materiali pregiati che trovano impiego nell’industria della moda, dell’arredamento e delle calzature, offrendo una soluzione sostenibile e valorizzando al massimo le risorse animali.

Produzione di enzimi industriali

Alcuni sottoprodotti di origine animale possono essere utilizzati per la produzione di enzimi industriali, all’interno di processi di produzione di vari settori come l’industria alimentare e quella dei detergenti.

Gli enzimi derivati dagli scarti di origine animale possono svolgere ruoli chiave nel miglioramento dei processi produttivi, favorendo la biodegradabilità dei prodotti, l’efficienza delle reazioni chimiche e l’ottimizzazione delle prestazioni industriali.

Vantaggi e benefici per le aziende

Infografica con scritto: "Oggi per recuperare gli scarti della filiera alimentare abbiamo diverse possibilità: dal compostaggio, alla creazione di fertilizzanti, sino ad arrivare al settore della mangimistica e degli impianti biogas"

Recuperare e valorizzare i sottoprodotti alimentari offre numerosi vantaggi:

  • Benefici ambientali: evitare che gli scarti alimentari vengano smaltiti tramite l’utilizzo di pratiche impattanti, la diminuzione dell’impatto ambientale e la possibilità di creare nuove fonti di reddito per le aziende.
  • Benefici economici: tramite l’ottimizzazione dei processi di recupero, si possono ottenere diversi vantaggi economici sia di risparmio legato all’abbattimento dei costi di smaltimento, sia di guadagno, legato alla vendita degli scarti.
  • Riduzione degli sprechi: valorizzando i sottoprodotti alimentari, si riduce significativamente la quantità di rifiuti destinati alla discarica, contribuendo a preservare l’ambiente e a promuovere la sostenibilità.
  • Nuove opportunità di business: portando a valore questi materiali di scarto, si creano nuove opportunità di business tramite l’identificazione di nuovi mercati e canali di distribuzione alternativi.
  • Migliore reputazione aziendale: recuperare i sottoprodotti alimentari dimostra l’impegno dell’azienda verso i propri stakeholder, migliorando la propria immagine a livello di sostenibilità e di responsabilità sociale.

Questi vantaggi e molti altri benefici puoi ottenerli affidandoti alla piattaforma di Sfridoo, tramite la quale entrerai in contatto con il suo team di esperti e il network di aziende dell’Economia Circolare.
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Simone Tabellini

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