Economia Circolare

Quali sono i pilastri dell’Economia Circolare: lo strumento 9R Strategies

Le fondamenta dell'Economia Circolare risiedono nel "The 9R Framework on the Circular Economy", uno schema pratico per l'implementazione efficace dei modelli circolari.

Simone Tabellini per Sfridoo

Simone Tabellini

Green Marketer

immagine che rappresenta dei germogli di piante che stanno crescendo

L’importanza dell’Economia Circolare nelle aziende

Ormai sappiamo quando l’Economia Circolare sia fondamentale per accompagnare le aziende all’interno dei propri percorso di transizione circolare.

Transizione che può portare diversi vantaggi ai business: da benefici di natura economica, fino ad arrivare a benefici a livello sociale e soprattutto ambientale.

Per raggiungere tali benefici esiste uno strumento utile alle aziende che devono capire in maniera concreta e operativa come approcciare i modelli dell’Economia Circolare.

Questo strumento si chiama “The 9R Framework on the Circular Economy”, anche conosciuto come “Le 9R dell’Economia Circolare”.

Cos’è il “The 9R Framework on the Circular Economy”

The 9R Framework. Source: Adapted from Potting et al. (2017, p.5) 

Lo strumento 9R dell’Economia Circolare (The 9R Framework on the Circular Economy, teorizzato da Kirchherr et al. – 2017, p. 224, Potting et al. – 2017) è un sistema che permette di evidenziare le principali strategie di Economia Circolare che le aziende di diversi settori possono adottare.

Tali azioni sono state individuate e classificate per avere diversi gradi di circolarità.

Difatti, dalla R0, che sarebbe “Rifiutare”, alla R9, che sarebbe “Recuperare”, il grado di circolarità delle soluzioni tende a diminuire, anche grazie all’influenza di quattro principali fattori che vengono presi in considerazione:

  • innovazione in tecnologie abilitanti;
  • innovazione in progettazione del prodotto;
  • innovazione nei modelli di business;
  • innovazione nel cambiamento culturale.

Quali sono le 9R

Come dicevamo in precedenza queste strategie includono una serie di interventi che facilitano l’implementazione di approcci circolari all’interno del modelli di produzione tradizionali.

Tali strategie vengono identificate tramite nove azioni distinte in tre macro categorie:

  • Utilizzo e produzione di prodotto intelligenti
    • R0 – Rifiutare (Refuse)
    • R1 – Ripensare (Rethink)
    • R2 – Ridurre (Reduce)
  • Estensione della vita utile del prodotto e delle sue parti
    • R3 – Riusare (Re-use)
    • R4 – Riparare (Repair) 
    • R5 – Ricondizionare (Refurbish)
    • R6 – Rigenerare (Remanufacture)
    • R7 – Riqualificare (Repurpose)
  • Applicazione utile dei materiali
  • R8 – Riciclare (Recycle)
  • R9 – Recuperare (Recover)

Tuttavia, il numero di queste strategie può aumentare ulteriormente grazie a combinazioni diverse tra le azioni, che permettono la generazione di nuovi approcci.

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Rifiutare (Refuse)

Questa strategia implica di evitare l’utilizzo errato di un prodotto, ottenendo la stessa utilità da un prodotto radicalmente diverso.

Un perfetto esempio di questo approccio lo ritroviamo nei cosiddetti prodotti multifunzionali, ovvero prodotti che possono essere utilizzati per diversi scopi, minimizzando l’utilizzo di prodotti singoli.

Troviamo casi di applicazione di questi prodotti in diversi settori come la cosmesi o il settore agricolo.

Ripensare (Rethink)

Questo approccio si basa su un utilizzo più intenso del prodotto, cercando di allungare il proprio ciclo di vita, con l’integrazione di gestioni più innovative e sostenibili.

Un esempio sono i vari servizi di sharing economy, che promuovono l’utilizzo condiviso dei prodotti per massimizzare la loro utilità.

Reduce (Ridurre)

Questa strategia sostenibile si focalizza su una maggiore efficienza nella produzione e nell’utilizzo di risorse naturali all’interno dei prodotti.

In pratica, ciò significa adottare metodi di produzione che limitano lo spreco e promuovono comportamenti di consumo responsabili.

Reuse (Riusare)

Tale strategia porta alla luca la necessità di capire come un prodotto considerato come non più utilizzabile, ma comunque in buone condizioni, possa essere utilizzato per svolgere la sua funzione di origine.

Infatti, questo approccio permette di rendere prodotti non più all’altezza di alcune prestazioni di essere utili per un altro consumatore o consumatrice.

Repair (Riparare)

Questo approccio si basa sull’utilizzo e la condivisione di specifiche competenze per ripristinare un oggetto non più performante, così che possa tornare a svolgere il suo compito di origine.

Un esempio concreto sono i repair café, presenti anche sul territorio italiano, che sono veri e propri hub dove le persone possono portare a riparare i propri oggetti.

Refurbished (Ricondizionato)

Questa strategia implica diverse attività di rinnovamento del prodotto, al fine di estendere la sua vita utile.

Oggetti, considerati obsoleti, vengono ripristinati per soddisfare le esigenze dei consumatori riducendo la necessità di produrne di nuovi.

Un settore dove questa pratica è ormai diffusa è il mercato degli AEE (Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche), con la creazione di diversi negozi online di prodotti ricondizionati come Back Market, Refurbed e Swappie.

Remanufacture (Rigenerare)

Questo approccio si basa sul riutilizzo di oggetti o parti di essi per realizzare nuovi prodotti con le medesime funzioni.

La fabbricazione di questi neo prodotti, si basa quindi sul paradigma di pensare a un prodotto non più utilizzabile come un elemento utile alla produzione di un altero, riducendo la necessità di reperire materie prime vergini.

Tale approccio è molto diffuso all’interno dei settori tecnologici e in quello della moda.

Repurpose (Riqualificare)

Questa strategia si focalizza sul riutilizzo di oggetti o parti di essi per realizzare nuovi prodotti con funzioni differenti.

In questo contesto, si cercano modi sostenibili per allungare il ciclo di vita utile dell’oggetto cercando destinazioni e campi di utilizzo in nuovi mercati.

Recycle (Riciclare)

Riciclare i materiali permette di generare nuova materia prima, senza dover attingere a materie prime vergini.

Infatti, tramite questi processi, è possibile creare materiali, della stessa qualità o di una qualità inferiore, da poter utilizzare all’interno dei processi produttivi aziendali.

Recover (Recuperare)

Questo approccio si basa sul recupero dell’energia contenuti nei materiali tramite la termovalorizzazione.

Sebbene una materiale di scarto non possa essere più recuperato per diversi motivi, come ultimo orizzonte esiste appunto l’incenerimento presso appositi impianti.

Questo è un modo per creare nuovo valore della materia, anche se risulta essere una pratica che arreca un significativo impatto sull’ambiente.

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Il ruolo cruciale di questo strumento

Come hai potuto capire, questo strumento strategico è uno dei principali modelli teorici per comprendere come funzionano i principi dell’Economia Circolare.

Principi che come accennavamo in precedenza possono portare diversi vantaggi alle aziende:

  • Un risparmio dei costi di smaltimento dei rifiuti.
  • Una migliore efficienza nella gestione dei propri processi.
  • Minor impatto ambientale e sociale.
  • Nuove collaborazioni strategiche in ottica di Simbiosi Industriale.
  • Vantaggio competitivo rispetto alla concorrenza e al mercato.

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Una delle sfide del settore dell’Economia Circolare, è quella di riuscire a comunicare in maniera chiara ed efficace i vantaggi che questo modello economico può dare alle aziende. Investendo su tale aspetto possiamo incrementare consapevolezza e conoscenza nelle persone.