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Lavatrici come servizio? Il caso studio del progetto Papillon

Bosch, azienda leader nel settori degli elettroutensili, è da diversi anni che promuove azioni e piani di sostenibilità. Ne è un esempio il progetto Papillon

Simone Tabellini

Digital Marketing & Copywriter

Lavatrici come servizio? Il caso studio del progetto Papillon

Bosch e sostenibilità: un legame solido

Da anni Bosch investe risorse nel settore della sostenibilità. Per questo motivo, all’interno del proprio sito, l’azienda ha dedicato un’intera sezione (la trovi qui) legata ai progetti e alle iniziative che ha sviluppato nel tempo.

Video di presentazione della nuova campagna “Live Sustainable #LikeABosch”

Già il claim green – “Agiamo con prudenza e responsabilità a vantaggio della società e dell’ambiente” – fa intuire l’impegno preso da Bosch e quanto sia ambiziosa in materia di tutela dell’ambiente e salvaguardia anche sotto il punto di vista economico e sociale.

La prima grande azienda carbon neutral

Bosch è diventata nel 2020 la prima multinazionale a raggiungere la completa neutralità da carbonio (carbon neutral). Ciò è stato reso possibile grazie ad un programma strutturato di attività che hanno permesso all’azienda di dare la priorità a sforzi legati all’efficienza energetica dei loro impianti.

Parlando di energie rinnovabili, un altro grande obiettivo di Bosch, è raggiungere entro il 2030, un aumento significativo della quota di energia derivante da queste fonti per i propri impianti di produzione.

Elettrodomestici “as-a-Service”: il progetto Papillon

Il risultato di questa visione lungimirante sostenibile è il progetto Papillon lanciato dalla multinazionale tedesca. Un’iniziativa a forte impatto sociale che mira a rendere accessibili i propri elettrodomestici anche alle famiglie meno abbienti. Attualmente molti nuclei famigliari con un reddito medio-basso possono solamente permettersi di acquistare elettrodomestici obsoleti dal punto di vista dell’impatto ambientale. Questo fenomeno prende il nome di “povertà energetica”.

Il Papillon Project nasce proprio da questa situazione problematica davanti alla quale Bosch non vuole essere uno spettatore perché, secondo l’azienda, è inaccettabile che nella nostra società la sensibilità ambientale di una famiglia si basi sulle finanze personali della stessa.

Per risolvere questo problema Bosch, insieme ad altri collaboratori, ha creato un sistema di abbonamento grazie al quale le persone potranno noleggiare l’elettrodomestico invece di comprarlo. Potremmo considerarlo un vero e proprio tentativo di servitizzazione nel settore degli elettrodomestici.

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Da dove nasce il progetto

Il progetto Papillon è stato lanciato in Belgio per rendere più accessibili e contenuti i costi legati ad elettrodomestici efficienti sotto il profilo ambientale, fornendo un servizio basato sul noleggio di questi prodotti.

Questo sforzo, nasce da una collaborazione tra BSH Home Appliances, il più grande produttore europeo di elettrodomestici di cui Bosch è partner, e l’impresa sociale Samenlevingsopbouw West-Vlaanderen

Video di spiegazione del progetto Papillon.

Cosa rende unico il Papillon Project

Il Papillon Project è unico nel suo genere perché permette di affittare fino ad un periodo di 10 anni, per soli 9 euro al mese, uno o più elettrodomestici. Un’iniziativa simile era già stata lanciata dalla stessa Bosch con il nome di Blue Movement (qui il link al sito) e anche in quel caso Bosch aveva provato ad integrare il sistema “as-a-service” al mondo degli elettrodomestici.

Oltre all’acquisto del prodotto, il servizio di Papillon comprende la consegna, l’installazione, la spiegazione delle funzioni del prodotto e la restituzione una volta finito il periodo di noleggio. Il consumatore ha il vantaggio di non doversi preoccupare della manutenzione del bene perché, essendo di proprietà della Bosch, è l’azienda che se ne prende direttamente carico. 

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L’obiettivo del progetto

Questo modello offrirà a Bosch il know-how indispensabile per creare futuri modelli di business circolari. Sistemi che non rispecchieranno più la visione del processo lineare, ma che abbracceranno invece la concezione circolare dei processi.

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Bosch però non desidera solo questo, vuole anche offrire soluzioni per una casa più efficiente in termini di risorse con elettroutensili ad alte prestazioni ed alta qualità. 

Oltre a studiare un modo efficace per rendere gli elettrodomestici più longevi, Bosch deve affrontare altre sfide come quella finanziaria, quella procedurale o legata alla logistica, nonché su partnership solide e ragionate.

Il vero punto di forza: la riusabilità del prodotto

Il vero elemento che rende circolare il progetto Papillon è l’aspetto della riusabilità del prodotto. In termini concreti, ciò significa che gli apparecchi possono essere utilizzati da più clienti durante il loro Ciclo di Vita. 

In questo scambio di proprietari, la qualità del prodotto è garantita da una continua sostituzione dei componenti malfunzionanti. I materiali che non possono essere più utilizzati vengono reimmessi sotto forma di materia prima seconda all’interno di altri processi. 

I 6 punti della strategia sostenibile di Bosch

Considerato l’importante impegno di Bosch nel mercato circolare, dimostrato non solo dal progetto Papillon ma anche da altre iniziative (le trovi qui), l’azienda ha strutturato nel tempo una strategia focalizzata su sei punti: clima, energia, acqua, urbanizzazione, globalizzazione e salute.

Andiamo ad analizzare ogni punto.

Clima e accordo di Parigi

Bosch, come molte realtà che sposano questa filosofia, si impegna ad raggiungimento degli obiettivi fissati dall’accordo di Parigi. A questo proposito, come già detto in precedenza, l’azienda è diventata carbon neutral alla fine del 2020, sia per quanto riguarda le emissioni dirette che indirette legate all’energia acquistata.

Inoltre, Bosch ha sviluppato una mentalità visionaria sostenibile, stringendo accordi di fornitura a lungo termine con l’intento di porre le basi del suo futuro green. Questi accordi garantiranno all’azienda la possibilità di attingere per anni a fonti di energie rinnovabili.

Efficienza energetica

Lo strumento principale per raggiungere l’obiettivo climatico fissato da Bosch è l’efficienza energetica. Bosch punta per il 2030 a risparmiare 1,7 terawattora (TWh) di energia tramite l’investimento di ingenti somme di denaro, per la ricerca e lo sviluppo di soluzioni innovative nel campo dell’Economia Circolare.

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Inoltre, Bosch,  si è posta come obiettivo quello di aumentare la produzione di energia da fonti pulite: passando dall’attuale ammontare di circa 55 GWh a 400 GWh. Per dare un’idea, questa quantità di energia è pari alla produzione di un impianto fotovoltaico grande circa 300 campi da calcio.

Il risparmio dell’acqua

Visto il contesto degli attuali rischi idrici, a causa della scarsità e della cattiva qualità dell’acqua, Bosch ha deciso di intervenire per quanto le è possibile per migliorare questa situazione. 

Secondo quanto annunciato dall’azienda, Bosch si è posta come obiettivo assoluto entro il 2025 di ridurre il consumo di acqua del 25% in 61 località nelle quali l’approvvigionamento di risorse idriche è un problema.

Per essere sicura che il rischio esista, la multinazionale tedesca di affida a enti terzi come per esempio il WWF, che riescono in maniera più accurata a verificare il rischio idrogeologico. Il budget che l’azienda ogni anno destina al raggiungimento di questo obiettivo è di 10 milioni di euro.

Per quanto riguarda la produzione di acque reflue (prodotto principalmente dai sistemi di raffreddamento), l’azienda si sta attrezzando per ridurne la produzione. Per facilitare questa analisi, Bosch ha suddiviso il percorso delle acque in tre parti:

  • la prima rappresenta da quali processi sono prodotte;
  • la seconda riguarda il trattamento;
  • la terza analizza lo scaricamento.

Analisi e Valutazione del Ciclo di Vita dei Prodotti

Per ridurre al minimo l’impronta ecologica dei propri prodotti, Bosch effettuata sistematicamente delle valutazioni sul Ciclo di Vita dei suoi prodotti. 

A proposito di valutazione del Ciclo di Vita ti consiglio di leggere i tre approfondimenti sul blog di Sfridoo:

Bosch è attenta a certificare i propri prodotti perché questi rappresentano circa il 50% del volume di vendite complessive. Difatti, le analisi sul Ciclo di Vita sono importanti perché identificano quali beni possono essere migliorati sotto il punto di vista dell’impatto ecologico, economico e sociale. 

Inoltre, l’azienda tedesca, si è posta come traguardo quello di diminuire i rifiuti pericolosi e di ridurre al minimo la quantità di quelli destinati alle discariche.

Responsabilità sociale ed ambientale

Nel mondo, Bosch, conta una rete di 440 stabilimenti, tra filiali e società regionali, e circa 400.000 associati.

Considerando questi grandi numeri, l’azienda si impegna a garantire la responsabilità sociale e ambientale all’interno delle sue attività. Da anni Bosch comunica nella maniera più trasparente possibile il suo impatto non solo ecologico, ma anche sociale ed economico, migliorando così la propria Brand Reputation.

Dal 2018, l’azienda rendiconta le proprie pratiche stilando un report in linea con gli standard internazionali. Questo report viene pubblicato sul sito The World Factbook (qui trovi la pagina dedicata alla Germania) nella sezione “Core” dei GRI (Global Reporting Initiative) Standards.

Salute dei lavoratori e dell’ambiente

Ultimo punto della strategia sostenibile di Bosc riguarda la salute delle persone e dell’ambiente. L’obiettivo è diminuire il numero di infortuni per milioni di ore fino ad un massimo di 1,7. Poiché la maggior parte degli incidenti è riconducibile all’errore umano, l’azienda punta sulla sensibilizzazione e alla formazione del proprio personale fin dalle prime fasi di inserimento in azienda.

Per quanto riguarda l’utilizzo di sostanze vietate, Bosch sta espandendo il proprio sistema di gestione dei dati sui Materiali Aziendali per la Conformità e la Sostenibilità (MaCS). Questo sistema consente di controllare automaticamente gli elenchi dei materiali utilizzati nei prodotti e di garantirne la conformità alle normative.

Gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile della Bosch

Vista la passione con la quale Bosch opera in questo settore, rispettando sia la tutela delle persone, dell’ambiente e della società, l’azienda ha deciso di impegnarsi al raggiungimento di alcuni degli SDGs (Sustainable Development Goals) della Nazioni Unite.

Gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile ai quali l’azienda punta al raggiungimento sono:

  • Buona salute e benessere per le persone (SDG 3);
  • Educazione paritaria e di qualità (SDG 4);
  • Parità di genere (SDG 5);
  • Acqua pulita e servizi igienico-sanitari (SDG 6);
  • Lavoro dignitoso e crescita economica (SDG 8);
  • Industria, innovazione e infrastrutture (SDG 9);
  • Città e comunità sostenibili (SDG 11);
  • Produzione e consumo responsabile (SDG 12);
  • I cambiamenti del clima (SDG 13).

Conclusioni

In conclusione possiamo affermare che i nuovi modelli di leasing e noleggio come il progetto Papillion in Belgio stanno fornendo importanti spunti di riflessione per progettare nuove strade nel settore dell’Economia Circolare. Questi nuovi concetti, possono realmente offrire, a tutte le persone, la possibilità di condurre vite sostenibili senza dover essere vincolate da qualsiasi limite finanziario.

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Fonti:

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Simone Tabellini

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Articolo aggiornato il 27/10/2023