Economia Circolare

Il recupero del car fluff come risorsa

I "fluff" sono i cosiddetti residui leggeri di rottamazione dei veicoli che possono essere recuperati e rifusi per diventare una risorsa utile alle acciaierie italiane

giovanna de filippo sfridoo

Giovanna De Filippo

Copywriter

Il recupero del car fluff come risorsa

Come vengono smaltite le auto e i veicoli non più idonee all’utilizzo? Una soluzione potrebbe essere il recupero del car fluff, cioè la gestione del residuo di frantumazione dei veicoli. I “fluff” sono i cosiddetti residui leggeri di rottamazione dei veicoli e includono guarnizioni, gomme, tessuti, plastiche, frammenti di pneumatici provenienti dalla macinazione dei veicoli dopo la separazione dei componenti metallici e i metalli risultati indivisibili dalle parti plastiche del veicolo.

La vera sfida oggi è il recupero del car fluff che vale 400.000 tonnellate di residui non metallici

Ogni anno in Italia i veicoli che terminano il loro ciclo di vita generano circa un milione di tonnellate di rifiuti. Secondo un’analisi di Eurostat nel 2015, i livelli di riciclaggio/recupero raggiungono l’84,6% del peso medio del veicolo, quasi in linea con il target dell’85% previsto per il 2015. La situazione è ancora più grave se si considera il recupero totale. L’Italia, infatti, è decisamente lontana dal target del 95% previsto al 2015, si ferma ad una percentuale pari 84,7%.

Il rottame proveniente dalle demolizioni di automobili è a tutti gli effetti una risorsa e come tale va trattato, con un particolare riguardo all’impatto ambientale ed allo sviluppo sostenibile. Secondo quanto diffuso da AIRA, l’associazione che in Italia raggruppa tutti i riciclatori di auto, il materiale ferroso proveniente dalle auto a fine vita è un ottimo rottame da inviare alla rifusione e rappresenta oltre il 15% del fabbisogno delle acciaierie italiane; il car fluff, invece, è quella frazione di materiale da avviare allo smaltimento e che attualmente ammonta a circa 600.000 tonnellate annue.

La vera sfida oggi è il recupero del car fluff, che da solo vale 400.000 tonnellate di residui non metallici e, oltre a rappresentare uno spreco di risorse, contamina terreno e  falde, rilasciando, col tempo, diverse sostanze tossiche. Inoltre, nella maggior parte dei casi, questi materiali vengono inceneriti producendo emissioni inquinanti come polveri sottili, anidride carbonica e altri gas dannosi.

Le soluzioni proposte per il recupero del car fluff sono varie

La prima, ideata e testata nel Centro Italia, comporta la trasformazione del fluff in conglomerato bituminoso da impiegare per la pavimentazione delle strade, così da ridurre ulteriormente e drasticamente la percentuale stoccata in discarica. Un’altra proposta, invece, riguarda il recupero energetico attraverso processi di piro-gassificazione: il materiale adeguatamente riscaldato si trasformerebbe in gas che, recuperato e convogliato, produrrebbe energia elettrica utile a livello nazionale.\

“È necessario affrontare sin da subito questi problemi – ha dichiarato Mauro Grotto, presidente Aira – infatti, già a partire dal 2018, il modello di governance della gestione dei veicoli fuori uso dovrà essere aggiornato. Le proposte di riforma oggi in discussione impongono che i regimi sulla responsabilità estesa del produttore (EPR) debbano rispettare dei criteri minimi in tutti gli Stati membri e dispongono che ad essi debbano adeguarsi anche i produttori di veicoli o loro componenti. Aira è pronta a farlo e a collaborare con l’intera filiera per raggiungere quegli standard che l’Europa ci impone”.

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Giovanna De Filippo

Copywriter

Appassionata e curiosa della scrittura e della comunicazione applicate al mondo del web, sin dai tempi dell’università ho avuto varie esperienze professionali, prima collaborando con estense. com, redazione giornalistica on-line con sede a Ferrara e più di recente entrando nel team di Social News, altro giornale on-line che si occupa di informazione sociale, collaborandovi per un anno. Ante e post-laurea magistrale mi sono affacciata al mondo degli eventi, attraverso un tirocinio presso l’Ufficio Iniziative editoriali de il Resto del Carlino, dove mi sono occupata della realizzazione di eventi medici ed economici sul piano operativo: dalla realizzazione ed invio degli inviti – dopo la scelta dei target di riferimento -, brochure e cartelle stampa, alla correzione dei comunicati, dalla selezione della location, all’accoglienza relatori/invitati e monitoraggio complessivo dell’incontro.