Casi Studio

Sfridoo e Francesco Toselli in mostra all’ADI Design Museum: il progetto Shoes Marble

Il progetto Shoes Marble in mostra ad ADI Design Museum, condotto in collaborazione con il designer Francesco Toselli, ha permesso la valorizzazione di scarti del settore della moda, dandogli una nuova vita

Simone Tabellini per Sfridoo

Simone Tabellini

Digital Marketing Specialist

L’intervista a Francesco Toselli: come valorizzare in ottica di circolarità gli scarti del settore fashion

Abbiamo intervistato Francesco Toselli, designer di prodotto ed eco-designer, sul progetto “Shoes Marble” in collaborazione con Sfridoo.

Francesco ci ha raccontato nel dettaglio il progetto e di come sia nata l’idea di rendere uno scarto di produzione, proveniente dal settore del fashion, un oggetto di design dal forte impatto estetico.

All’interno di questo contenuto scopriremo insieme il concept da cui si è partiti, fino ad arrivare alla spiegazione tecnica del materiale realizzato.

Francesco, ci puoi spiegare da dove nasce il progetto “Shoes Marble”?

Tutto è partito dalla richiesta di un noto brand operante nel settore della moda.

La sua esigenza era riuscire a valorizzare un suo scarto di produzione, trasformandolo in una nuova risorsa, così da dargli una seconda vita.

Come è nata l’idea di creare questo innovativo materiale?

Progetto Shoes Marble Francesco Toselli
Autore del render: Niccolò de Ruvo

L’approccio per definire il materiale è stato dettato da diverse fasi di sperimentazione, all’interno delle quali abbiamo fatto dei test mescolando lo scarto con numerosi leganti. 

Abbiamo ridotto lo scarto in varie granulometrie, fino ad arrivare a polverizzarlo utilizzando dei mulini.

Abbiamo poi miscelato il materiale ottenuto con altri materiali come cemento, cemento bianco, gesso, marmo, carta, binder poliuretanici, collanti ottenendo materiali molto diversi tra loro.

Una volta terminata questa parte di test, avevamo per le mani tre possibili scenari applicativi tra i quali l’azienda ha indicato quello della lavorazione dello scarto con materiali cementizi.

Ci puoi raccontare quali sono state le parti coinvolte nel progetto?

Oltre al lavoro svolto da me, come professionista ed esperto di design del prodotto, le parti coinvolte nel progetto sono state tre;

  • Sfridoo per la parte di know-how tecnico, fornitura di materiale in accordo con l’azienda di riferimento del settore, e per la possibilità di usufruire di un ampio network di aziende che operano già nel settore dell’Economia Circolare.
  • L’azienda che ha commissionato il lavoro e ci ha fornito lo scarto da valorizzare.
  • Un’azienda specializzata nella lavorazione del cemento, alla quale abbiamo fornito tutte le linee guida per la realizzazione dei prototipi del materiale.

Quale ruolo ha avuto Sfridoo nel progetto?

Il ruolo ricoperto da Sfridoo è stato fondamentale.

Sono anni ormai che la collaborazione con il team va avanti, in quanto le nostre competenze sono spesso complementari.

Da evidenziare la competenza di Sfridoo sui vari aspetti tecnici legati alla valorizzazione del materiale e delle possibilità offerte dal proprio network di imprese circolari.

Io come designer ho aggiunto la componente più legata allo sviluppo del prodotto e quella della sperimentazione empirica per ottenere un materiale con un’estetica interessante.

Ci puoi descrivere le caratteristiche tecniche del materiale?

Materiale Shoes Marble Sfridoo
Autore del render: Niccolò de Ruvo

Le specifiche di questo materiale sono veramente uniche.

Infatti, il materiale presenta caratteristiche simili al cemento di cui è composto per quanto riguarda la resistenza e la pressione e risulta essere decisamente più leggero.

Lo scarto all’interno del materiale ha contribuito a creare una nuova estetica di un materiale come il cemento.

Infine, il materiale risulta essere lavorabile in diversi modi: a lastra, in piani, con stampo tridimensionale.

Perché avete chiamato questo materiale “Shoes Marble”?

Il nome ci è venuto in mente durante la fase di sperimentazione.

Una volta fatti i primi testi con i materiali cementizi, avevamo notato che lo scarto depositava all’interno della miscela del colore in modo disomogeneo, rendendo l’estetica del materiale davvero interessante. 

Ci sembrava che questa pigmentazione artificiale donasse al materiale un’estetica molto naturale, come se fosse un materiale derivante da una cava appena estratto.

Abbiamo quindi voluto associare attraverso il nome il neo-materiale al marmo e alla sua purezza.

Quali feedback ha ricevuto il materiale dal pubblico?

Mosta ADI Museum Francesco Toselli

L’invito a partecipare alla  mostra “Italy: a news collective landscape” presso il museo dell’ADI a Milano, è stata un’ottima occasione per raccogliere i primi feedback sul progetto.

Il pubblico ha risposto in maniera molto positiva, interessandosi alla storia del materiale e alle sue particolarità tecniche ed estetiche.

I feedback positivi sono indicativi del trend, molto visibile anche al salone del mobile di quest’anno, che vede l’attenzione al materiale e l’importanza della circolarità anche sempre più presente nei prodotti.

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Simone Tabellini per Sfridoo

Simone Tabellini

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Articolo aggiornato il 17/11/2023