Sostenibilità

Come far diventare Plastic-free il proprio ristorante in 3 semplici mosse

E' possibile far diventare plastic-free il proprio ristorante? Scopri, con i nostri consigli, quali azioni puoi realizzare per eliminare o ridurre la plastica monouso all’interno della tua attività

Francesco Marica

Francesco Marica

Consulente Ambientale

ristorante plastic free

Indice

Ristorante Plastic-free: come fare

Le attività commerciali promuovendo progetti di sostenibilità ambientale possono essere i primi soggetti a veicolare il cambiamento nella società. A questo proposito, il settore della Ristorazione è responsabile ogni anno della produzione di un enorme volume di rifiuti monouso in plastica.

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Il servizio di consegna a domicilio e asporto è stato l’unico modo possibile in cui la ristorazione ha potuto operare durante la fase emergenziale di Covid-19. Di conseguenza vi è stato un consistente aumento del consumo di articoli usa e getta finiti nei rifiuti. In quanto settore così impattante, ma allo stesso tempo così strategico per l’economia italiana, la ristorazione è chiamata alla sfida di diventare Plastic-free.

Ma come agire? Ecco i 3 consigli su come diventare un ristorante Plastic-free:

1. Elimina gli sprechi

Il primo suggerimento è di stimare quali e quanti oggetti monouso in plastica sono i più consumati. Capire quanti e quali siano i più consumati è molto utile per comprendere quelli a cui dare un taglio per primi.

Conoscere quanta plastica si consuma è possibile in due modi: effettuare una stima per stabilire quale sia in un determinato spazio temporale il consumo di alcuni oggetti secondo una proiezione. Oppure procedere attraverso un’ispezione dei bidoni della raccolta differenziata della plastica per capire quali siano gli oggetti in plastica più presenti.

Punta all’eliminazione degli articoli monouso più numerosi secondo quanto emerso. Nel medio termine potresti rientrare di un investimento in oggetti riutilizzabili per poi risparmiare dal termine dell’approvvigionamento continuo degli articoli monouso.

Se non esistono alternative capaci di garantire gli stessi livelli di igiene o conservazione del cibo, oppure ci sono ostacoli pratici dovuti alla natura della tua attività, cerca l’alternativa meno impattante. L’uso di alcuni imballaggi contribuisce alla riduzione degli sprechi alimentari e ad una vendita con consumo agile e veloce, ma è sempre bene esplorare la possibilità di avvalersi di soluzioni riutilizzabili.

2. Adotta soluzioni riutilizzabili

Per diventare un ristorante Plastic-free adotta sistemi che consentano il riutilizzo dei contenitori, sia che debbano contenere cibi o bevande. Per quanto concerne queste ultime, erogatori alla spina per l’acqua e tutti i tipi di bevande consentono il risparmio del costo degli approvvigionamenti e una riduzione dei rifiuti.

All’interno dell’articolo 7 del Decreto Clima, (D.L. 14.10.19, n. 111, pubblicato il 13 dicembre 2019), che riguarda “misure per l’incentivazione di prodotti sfusi o alla spina” è stato introdotto un contributo a fondo perduto (per un massimo di 5mila euro) per gli esercenti commerciali di vicinato e di media struttura (di cui all’articolo 4, comma 1, lettere d) ed e) del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 114), che attrezzano spazi dedicati alla vendita ai consumatori di prodotti alimentari e detergenti, sfusi o alla spina, a condizione che il contenitore offerto dall’esercente non sia monouso.

I riutilizzabili sono l’opzione migliore per eliminare i rifiuti di plastica, ma possono coesistere a determinate e stringenti esigenze di igiene e norme di sicurezza? Al momento non ci sono prove che suggeriscano che vi siano vantaggi sanitari nell’utilizzo di prodotti monouso. Virus e batteri possono depositarsi sulle superfici di oggetti sia monouso che riutilizzabili. Gli articoli monouso non sono più puliti o più sicuri. Le normali pratiche di lavaggio possono rimuovere virus e batteri dagli oggetti riutilizzabili, mentre l’imballaggio monouso di solito non può essere lavato.

3. Realizza un asporto sostenibile

Molte attività desiderano giustamente che il loro servizio non sia esageratamente impattante dal punto di vista ambientale e sono alla ricerca di opzioni per offrire asporto e consegne a domicilio in maniera sostenibile.

Per queste attività che devono per forza utilizzare imballaggi usa e getta le alternative più sostenibili sono quelle in materiali compostabili. Questo perché per essi, una volta gettati nell’apposita raccolta o in una compostiera, è possibile un riciclo organico dal quale si ottiene un terriccio che ritorna a nutrire il terreno. Da questo si potranno poi ottenere quelle materie prime vegetali dalle quali vengono ricavati i sottoprodotti alla base degli stessi oggetti compostabili. In questo modo si realizza un’economia circolare con un impatto minimo.

Considera sempre se è necessario l’oggetto che stai consegnando insieme al cibo. Non fornire sacchetti, posate o cannucce se non diversamente specificato dal cliente. La maggior parte dei clienti mangeranno a casa e non avranno bisogno di posate. Fornirle spesso è solo uno spreco. Ti consigliamo di averle a portata di mano al momento della consegna o di includerle solo se richieste nell’ordine. Incoraggia poi la clientela a portare la propria borsa per ritirare l’asporto.

Conclusioni

Questi erano alcuni consigli su come diventare un ristorante Plastic-free. Non molte persone sono davvero consapevoli di quali siano le azioni più efficaci per sostituire la plastica monouso anche all’interno di un’attività di ristorazione.

Per questo Sfridoo ha creato la Guida Plastic-free per il settore Bar Ristorazione con la quale potrai far diventare il tuo ristorante Plastic-free in maniera completamente autonoma. Oppure se desideri un aiuto esterno i tecnici di Sfridoo sono disponibili a rispondere alle tue richieste e a trovare le soluzioni migliori per te con un progetto su misura.

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Francesco Marica

Consulente Ambientale

Appassionato di gestione ambientale ho voluto farla diventare la mia professione.

Articolo aggiornato il 21/03/2024