Economia Circolare

2 nuovi sottoprodotti: aggiornato l’elenco dell’Emilia-Romagna

Vengono aggiunte e approvate due nuove schede tecniche sull'elenco regionale dell'Emilia Romagna sui sottoprodotti. Quali sono e cosa prevedono?

marco battaglia sfridoo

Marco Battaglia

CEO e Co-Fondatore

elenco sottoprodotti emilia romagna

Indice

L’elenco sottoprodotti della Regione Emilia-Romagna

La regione Emilia Romagna torna al centro del dibattito ambientale sostenendo ancora una volta l’impegno verso una politica verde protesa ai principi della circolarità.
Sebbene la legge sull’Economia Circolare n. 16 del 2015 abbia portato scompiglio in ambito normativo, promuovendo di fatto una diversificazione pronunciata a livello regionale, l’elenco sottoprodotti che ne è scaturito ha segnato una svolta ambiziosa per tutto il panorama nazionale.

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La Regione in quell’occasione ha infatti rilasciato con deliberazione della Giunta regionale n. 2260/2016, l’elenco regionale dei sottoprodotti a cui possono iscriversi le imprese il cui processo produttivo e le sostanze o gli oggetti da esso derivanti hanno i requisiti previsti dalla normativa vigente per la qualifica di sottoprodotti.

Il portale sottoprodotti della Regione Emilia-Romagna

A tal proposito la Regione E-R ha predisposto un applicativo web attraverso il quale è possibile inoltrare per via telematica la richiesta di iscrizione direttamente al Servizio giuridico dell’ambiente, rifiuti, bonifica siti contaminati e servizi pubblici ambientali. Tale applicativo è accessibile attraverso questa pagina.

Il tavolo di coordinamento permanente sottoprodotti della Regione Emilia-Romagna

Oltre all’applicativo, la Regione ha attivato un coordinamento permanente con le associazioni di categoria finalizzato alla individuazione da parte delle imprese dei sottoprodotti dell’identificazione di sottoprodotti e lo studio delle condizioni che ne agevolano l’utilizzo. Il tavolo chiamato “Coordinamento permanente sottoprodotti” è formato da rappresentanti della Regione Emilia-Romagna, di ARPAE Emilia-Romagna, del Tavolo Regionale dell’Imprenditoria, di Confindustria Emilia-Romagna e di Coldiretti Emilia Romagna. Questo Coordinamento ha ricevuto il mandato di:

  • definire buone pratiche tecniche e gestionali che, nel rispetto delle normative vigenti ed in particolare dell’art. 184 bis del d.lgs. 152/2006, possano consentire di individuare, caso per caso da parte delle imprese, determinati sottoprodotti nell’ambito dei diversi cicli produttivi;
  • favorire l’utilizzo dei sottoprodotti in linea con i principi dell’economia circolare e in un’ottica di collaborazione costruttiva tra pubblico e privato, sia opportuno predisporre un sistema che attesti il riconoscimento dell’osservanza di tali buone pratiche produttive da parte delle imprese.

I sottoprodotti nell’elenco della Regione Emilia-Romagna

Per poter dare un quadro esaustivo delle due nuove schede approvate dalla Regione E-R, riporto di seguito quelle che sono già stati identificati come sottoprodotti dal tavolo di coordinamento regionale. Questi sottoprodotti approvati vengono descritti nelle schede secondo lo schema:

  • denominazione;
  • tipologia;
  • descrizioni e caratteristiche;
  • utilizzatori;
  • trattamenti;
  • requisiti;
  • aspetti gestionali.

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Noccioli di Albicocche – processo produttivo n. 1

I gusci o i noccioli interi sono utilizzabili come biomasse combustibili ed in impianti per la produzione di biogas. Le armelline sono idonee per il consumo umano e l’uso nell’industria cosmetica e farmaceutica.

Noccioli di Pesca – processo produttivo n. 2

I gusci o i noccioli interi sono utilizzabili come biomasse combustibili ed in impianti per la produzione di biogas. Le armelline sono idonee per il consumo umano e l’uso nell’industria cosmetica e farmaceutica.

Sale da salatura delle carni – processo produttivo n. 3

Possibile riutilizzo come antighiaccio stradale.

Liquor nero – processo produttivo n. 4

Produzione di energia tramite combustione diretta in caldaia nel rispetto dei requisiti di cui all’allegato X alla Parte quinta del D.Lgs. n. 152/2006; utilizzo in impianti di digestione anaerobica
per la produzione di biogas.

Residui verdi mais – processo produttivo n. 5

Impianti per la produzione di biogas.

Polveri e impasti da ceramica cruda – processo produttivo n. 6

L’utilizzo dei residui produttivi può avvenire all’interno del medesimo ciclo produttivo ovvero all’esterno secondo gli schemi di seguito indicati.

  • Lo schema A) prevede che il produttore del residuo sia un’industria ceramica “a ciclo parziale” e l’utilizzatore del residuo sia un’industria ceramica “a ciclo completo”;
  • Lo schema B) prevede che il produttore del residuo sia un’industria ceramica “a ciclo parziale” e l’utilizzatore del residuo sia un’industria produttrice di impasti ceramici per industria ceramica;
  • Lo schema C) prevede che il produttore del residuo sia un’industria ceramica “a ciclo parziale” o “a ciclo completo” e l’utilizzatore del residuo un’industria dotata di impianti di macinazione a secco per la produzione di materia prima (chamotte) per l’industria ceramica.

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Le 2 nuove schede tecniche che aggiornano l’elenco sottoprodotti

Con determina 23509 del 19 dicembre 2019 e con determina 23512 sempre del 19 dicembre 2019, la Regione Emilia-Romagna introduce due nuove schede tecniche afferenti all’elenco sottoprodotti che aggiungono due nuovi processi produttivi che, sul suolo emiliano romagnolo, possono godere dello status di sottoprodotti – e non rifiuti. Vediamo di seguito quali sono queste due nuove schede che si aggiungono all’elenco regionale sui sottoprodotti:

Deiezioni agricole – processo produttivo n. 7

Deiezioni avicole con o senza lettiera costituite da escrementi e/o urina provenienti da pollame.  La lettiera, quando presente, è costituita da materiale naturale ovvero da paglia, lolla, truciolo, segatura, cocco o torba. Le deiezioni avicole sono prodotte dall’attività di allevamento e più precisamente dalla stabulazione del pollame da carne ovvero destinato alla produzione di uova.

Utilizzo

Impianti che producono fertilizzanti ai sensi del D.lgs. n. 75 del 2010. Tali impianti possono trovarsi all’interno dell’allevamento ovvero all’esterno.

Residui della lavorazione di materie plastiche – processo produttivo n. 8

I residui di lavorazione delle materie plastiche costituiti da rifili di taglio delle attività di tranciatura del prodotto finito o rifilatura del semilavorato che non rispecchiano le specifiche di vendita.
Tali residui possono essere stoccati in appositi contenitori ovvero inviati alla macinazione diretta in linea. Tali residui possono anche essere stoccati per essere successivamente conferiti a terzi.
I residui di lavorazione sono raccolti in apposite ceste o cavalletti metallici protetti da agenti atmosferici e stoccati all’interno di locali chiusi.

Sfridi

I prodotti “sfridi” derivano dalla macinazione dei residui della lavorazione di materie plastiche e si presentano come scaglie granulate di dimensioni inferiori a 60 mm. Gli sfridi sono stoccati all’interno di big-bag, in cassoni metallici ovvero in altre tipologie di idonei contenitori. Gli sfridi vengono normalmente stoccati all’interno di locali protetti dagli agenti atmosferici oppure vengono depositati all’esterno solo se opportunamente protetti dal rischio di contaminazione o esposizione diretta alla luce solare.

Utilizzo

L’utilizzo dei residui e degli sfridi può avvenire nello stesso processo produttivo oppure esternamente ad esso per la produzione di prodotti finiti o semilavorati in materiale plastico.
L’utilizzatore dei residui e degli sfridi è un’industria per la produzione di semilavorati o prodotti finiti in materiale plastico.

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Conclusioni

Grazie a queste due nuove schede tecniche inserite nell’elenco sottoprodotti della Regione Emilia-Romagna, si avvia un percorso sempre più delineato e strutturato verso principi di sostenibilità e di rispetto della visione circolare che le aziende man mano cominciano ad adoperare, servendosi anche dello strumento normativo del sottoprodotto.

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Marco Battaglia

CEO e Co-Fondatore

Classe 1988, si occupa per Sfridoo degli aspetti di divulgazione e di comunicazione inerenti al tema dell'Economia Circolare