Economia Circolare

Da problema ambientale a risorsa per il territorio: il caso sottoprodotto Posidonia

Con la legge "Salvamare" al vaglio del Parlamento italiano, il Comune di Alghero si appresta a qualificare la famosa pianta acquatica endemica del Mar Mediterraneo, come sottoprodotto per il campo della bioedilizia

marco battaglia sfridoo

Marco Battaglia

CEO e Co-Fondatore

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Indice

Premessa

Il caso Sottoprodotto Posidonia: è partita a dicembre 2018 la campagna di avviso pubblico del Comune di Alghero, per la manifestazione d’interesse circa il riutilizzo della Posidonia (pianta acquatica del Mar Mediterraneo spesso confusa con il termine “alga”) nel campo della bioedilizia e dell’efficienza energetica.

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Le difficoltà normative, associate a quelle di carattere politico nazionale e locale, sono da considerare come elementi portanti nell’attuazione di un programma virtuoso come quello messo in campo dall’amministrazione del Comune di Alghero. Bisogna però distinguere questi aspetti con la normativa in vigore sul sottoprodotto che prevede tale definizione del residuo a fronte di specifiche richieste dell’art. 184 bis T.U. ambiente del 2006. Ad oggi sembra decisamente improbabile poter far rientrare la Posidonia all’interno della definizione normativa del sottoprodotto, in quanto non è risultante da un “processo produttivo“. Qui le interpretazioni e le disquisizioni sul tema potrebbero dilungarsi e non è mia intenzione proseguire, ma è logico pensare che nelle prossime fasi di attuazione di questa operazione, il fattore normativo emergerà in maniera prepotente.
Mentre si attende una risposta dagli enti preposti, torniamo indietro nel “caso Posidonia” e vediamo come si sono svolte le fasi di questa operazione.

Il caso sottoprodotto Posidonia

La richiesta del Comune di Alghero contiene una richiesta di modifica alla vigente normativa regionale in tema di gestione e movimentazione dei grossi quantitativi di Posidonia. La pianta è spiaggiata lungo le coste di tutta la Regione. Sostiene il sindaco Mario Bruno della municipalità sarda: “Se da una parte, infatti, non ha alcun senso imporre il riposizionamento di Posidonia dove le mareggiate hanno già soddisfatto pienamente il principio di tutela ambientale e di contrasto all’erosione, come è facilmente riscontrabile in questo periodo dell’anno su gran parte del litorale di Alghero – spiega il Comune – dall’altra la possibilità di riutilizzo della Posidonia debitamente vagliata come sottoprodotto, faciliterebbe le operazioni di smaltimento del sito storico di San Giovanni, già previste dall’Amministrazione comunale, garantendo al contempo una ottimale gestione della Posidonia in esubero”. Il problema della Posidonia riflette sia un disagio da parte degli imprenditori locali delle strutture ricettive, sia degli stessi cittadini e balneari, ma anche di esponenti politici che intendono mediare la situazione di emergenza.

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Gli aggiornamenti sul caso

La legge “Salvamare” che verrà depositata in questi giorni prevederà l’eliminazione della classificazione della Posidonia come rifiuto speciale. La notizia è emersa in conferenza stampa dallo stesso Ministero dell’Ambiente, alla presenza del Ministro Sergio Costa con il Sindaco di Alghero, Mario Bruno, durante la presentazione di M’Illumino di meno, l’iniziativa di Caterpillar, Radiodue Rai. L’emendamento che verrà presentato da alcuni parlamentari, tra i quali l’algherese Paola Deiana, prevede infatti l’utilizzo della Posidonia come sottoprodotto.

Mario Bruno ha sottolineato come la miglior gestione ambientale della Posidonia spiaggiata in esubero (rispetto ai quantitativi da riposizionare sugli arenili per soddisfare l’esigenza di tutela degli stessi e garantirne la protezione dall’erosione marina ed eolica) consiste nella valorizzazione della stessa come sottoprodotto da utilizzarsi nel corso di ulteriori processi produttivi. A titolo di esempio, può essere utilizzata nel settore dell’edilizia nella realizzazione di sistemi isolanti termici naturali – già utilizzati in Svezia e in Germania – o come cemento ecocompatibile, come materiale per biofiltri o bioassorbente): buona pratica che Alghero vuole attuare evitando di smaltire la Posidonia in discarica.

È in corso proprio in questi giorni l’intervento di eliminazione definitiva del sito di accumulo della posidonia storica depositata nel corso degli ultimi 10 anni e mai rimossa su una porzione del lido cittadino di San Giovanni, in prossimità della passeggiata di Alghero. In particolare sono in corso gli interventi preliminari di vagliatura dei cumuli di posidonia, necessari per il recupero della sabbia da riposizionare sull’arenile di provenienza” ha dichiarato Mario Bruno. “Restituiremo così – ha concluso il Sindaco di Alghero – una porzione di litorale ai cittadini, e allo stesso tempo valorizzeremo una risorsa evitando di sprecarla smaltendola in discarica come un qualsiasi rifiuto che non può essere rigenerato”.

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Marco Battaglia

CEO e Co-Fondatore

Classe 1988, si occupa degli aspetti di divulgazione e di comunicazione/marketing inerenti al tema dell'Economia Circolare

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